Sero e Chiarello chiedono chiarezza sul tribunale di Rossano
"È insostenibile, strumentale e priva di ogni fondamento e respiro la polemica che da più settimane si continua a leggere sempre e solo su qualche testata giornalistica, alimentata ad arte con molta probabilità da una stessa fonte e secondo la quale sindaci e comuni del basso ionio avrebbero assunto una posizione ambigua e silenziosa sul Tribunale di Rossano".
È quanto affermano, in una dichiarazione congiunta, i sindaci di Cariati e di Campana, Filippo Sero ed Agostino Chiarello, definendo assurdo e da rispedire al mittente il tentativo di insinuare improbabili differenze di vedute e di iniziativa in quello che è stato e rimane il fronte unico di questo territorio a tutela del diritto alla giustizia, così come di quello alla salute, alla mobilità, alla qualità della vita e ad un ambiente sano e, più in generale, ad uno sviluppo finalmente sostenibile.
"Non capiamo – continuano i due primi cittadini – quale sia il vero motivo, se ve n'è uno degno di essere considerato tale, sottostante a questa strisciante e insulsa litania dell'inventato disinteresse, nostro e dei colleghi del basso ionio cosentino, rispetto a questa brutta pagina per l'intera area.
Ciò che è evidente, strano ma in ogni modo da rigettare è che da qualche tempo qualcuno voglia giocare a far passare come ambigua la normalissima assenza, per più di un legittimo impedimento, di diversi amministratori ad altrettanto legittime, ulteriori e singole iniziative di attenzione sul tribunale rossanese promosse da alcune associazioni. Si sta esagerando e rischiando di affossare ogni buona intenzione nelle derive delle manie di protagonismo e della scarsa credibilità di chi pensa di poter inscenare, sui media, queste campagne denigratorie.
Si sta forse cioè esagerando nel pensare di poter strumentalizzare e piegare la soppressione ingiusta di quel presidio di giustizia territoriale ad interessi diversi dalla ricerca di una soluzione che oggi deve invece continuare ad essere condivisa.
Nel ribadire, quindi, la nostra immutata disponibilità a dare a tutti tutto il contributo necessario nella direzione del celere ripristino del diritto alla giustizia oggi negato in questo territorio, siamo certi – concludono Sero e Chiarello – che questi singoli tentativi di disinformare a proprio piacimento fatti e circostanze, creando irresponsabili divisioni e odi tra territori, siano destinati a non trovare nessun albergo tanto nei rappresentanti istituzionali di quest'area quanto nell'opinione pubblica".