Caridi (Forza Libera) sull’operato del governatore Oliverio
"Sentiamo spesso un’esclamazione parlando con la gente: “Come si fa ad avere un Presidente ed un Consiglio Regionale, rinnovati da poco più di un anno e non rendercene conto. Mai tanto silenzio, mai tanto immobilismo, mai tanto nulla!". E' quanto sostiene Tanya Caridi, presidente di Forza Libera.
"Il Presidente Oliverio - continua la nota - non avrebbe dovuto rappresentare quel “trait d’union” con il governo affinché qualcuno, nei massimi palazzi di potere, si ricordasse che esistiamo? Certo, all’indomani del flop referendario non ci sembra affatto, dopo aver sentito le dichiarazioni del premier Renzi, una sorta di “cazziatone” rivolto agli organi promotori tra cui anche il nostro presidente della regione. Il capo del governo ha ricordato a tutti coloro i quali oggi si affannano nella estenuante difesa del mare, concretamente sono gli stessi rappresentanti che si lasciano sfuggire i fondi comunitari destinati alla depurazione delle acque delle nostre coste. Così almeno è per la Calabria, che ha perso ben 300 milioni di euro riservati a tale scopo... però Oliverio ama tanto il mare sebbene noi, poiché l’estate è alle porte, ci renderemo conto che in realtà non è proprio così.
"Una regione ridotta a brandelli - aggiunge Caridi - con la raccolta di tutti i record negativi nazionali, con l’assegnazione di tutte le maglie nere esistenti, ma Oliverio & Company sembrano essere sempre in vacanza. Zero servizi, zero opportunità, dignità della vita prossima al fondo del fondo e loro pensano alle mille passerelle di cui portano costantemente alta la bandiera. No agli investimenti, no al rilancio, no all’impegno concreto. Oliverio, sa cosa ce ne facciamo noi del mare pulito? Un bel nulla! Se continuerete nel vostro “dolce dormire”, come avete fatto fino ad ora, la Calabria resterà solo un arido deserto dal quale i nostri giovani stanno scappando….e poi sì che in quel bel mare pulito lei potrà agitarsi e sguazzare meglio unitamente alla sua bella compagnia. Noi, invece, andremo in cerca di altri lidi ed altri mari da guardare e vivere, quelli che non appartengono certamente alla Calabria".
"Lei con la sua lotta sfrenata a progetti come “la centrale a carbone di Saline“, che - ncalza la rappresentante di Forza Libera - ricorderà certamente! Ha promesso alla gente di quei luoghi mari e monti, per poi invece essersi già dimenticato persino della loro esistenza. Da calabresi puro sangue, noi proviamo vergogna per la paralisi che lei sta facendo registrare, noi proviamo vergogna perché lei non è capace di individuare dei progetti da portare avanti, noi proviamo rabbia in quanto lei, signor Presidente, pur essendo l’Ubi maior della situazione e con una maggioranza consiliare che va oltre il consentito, non ha la forza di essere il leader di una rinascita della nostra terra, purtroppo destinata ormai all’oblio".
"Mai si è avvertita così tanto l’assenza dell’istituzione regionale, mai da quando le regioni furono istituite. Non è stato nemmeno capace di condurre i calabresi alle urne dopo essersi fatto promotore di un referendum dal sapore più politico che ideologico, ma stia tranquillo perché i calabresi se ne “fottono”, anzi se ne “strafottono”, se tra lei ed il premier ci sono divergenze politiche! I calabresi vogliono fatti ed invece sono costretti solo alla “fuffa”. Noi non crediamo in lei, la gente non crede in lei, la Calabria ha paura di lei…perché se davvero lei è il presidente della nostra regione e noi avvertiamo tanta assenza istituzionale, c’è solo da temere il peggio. Siamo convinti che i calabresi non conoscano neanche i nomi degli assessori da lei nominati, talmente assidua è la loro inattività!"
"Presidente Oliverio: “Camaffari“? - afferma ancora - Vogliamo porre velocemente l’accento alle criticità esistenti e ritenute talmente critiche da dedicargli progetti ad hoc dopo simposi preparati ad arte? Questi progetti si sono dissolti nel nulla? Bene! A che punto siamo con l’infinita storia della strada statale 106 per la quale l’ammodernamento e la messa in sicurezza era una priorità? E della tragica situazione dei consorzi di bonifica calabresi abbandonati dalle istituzioni? E la mancata programmazione di moderne infrastrutture idriche? E i ritardi nella costruzione dei tre nuovi ospedali di Vibo Valentia, della Sibarite e della Piana di Gioia Tauro? Certo è che l’assenza di azioni politiche e la assenza di collaborazione e dialogo con il commissario Scura, hanno generato tra i due questa guerra fredda a discapito della sanità e quindi della salute dei calabresi".
Aggiunge Caridi: "Vale pertanto, continuare a discapito della collettività? Nessuna valorizzazione di Reggio città metropolitana, il nuovo Ente territoriale non è nei pensieri del Presidente e la Regione non ha ancora adottato la legge di trasferimento delle funzioni come previsto dalla normativa. Per non parlare della fallita attuazione del piano per le grandi infrastrutture con priorità di viabilità, portualità, aeroporti e ferrovia: linea alta velocità non inserita nella programmazione di Trenitalia; ghettizzazione porto di Gioia Tauro, commissariamento Aeroporto dello Stretto senza un piano di salvataggio regionale e cancellazione di diverse tratte ad opera delle compagnie aeree. L’ultima che avete combinato è proprio fresca fresca! Un seduta del Consiglio Regionale, quella odierna, convocata per l’approvazione dei fondi Por 2014-2020 e lei ad un impegno così importante ed urgente per la Calabria, preferisce stare a Ginevra (seppur per impegni istituzionali) e se non fosse stato per la presenza ed il senso di responsabilità dei consiglieri di minoranza, i fondi non sarebbero stati approvati, in quanto la maggioranza, tra assenti fisicamente ed assenti di comodo, non avrebbe mai raggiunto il numero legale. Provi a chiedere al capogruppo del suo partito presidente Oliverio! Seby Romeo, con semplicità ed eleganza, ha ringraziato i colleghi di minoranza per aver permesso che i fondi Por fossero approvati".
"Pertanto, Presidente Oliverio di cosa parliamo? Se - conclude Caridi - ha una coscienza, provi a poggiarci sopra la sua mano ed ammetta la sua débâcle con umiltà, sebbene non rientri questo pregio tra le sue virtù. Abbiamo fame di crescita, lavoro, servizi, opportunità e di amministratori coraggiosi e determinati, anche se oggi quest’ultima aspirazione, osservandovi, appare sempre più come un’utopia che una speranza realizzabile. Sappiamo essere tutti dei lupi a parole ma, per amministrare, le parole non sono sufficienti a rilanciare una regione “violentata” come la nostra".