Interrogazione su Ostello della Gioventù della Limina
L'amministrazione comunale di Cinquefrondi comunica che che è riuscita a porre l'attenzione del Parlamento su un'opera mai compiuta nel territorio comunale montano. Grazie al lavoro certosino del Sindaco Conia, si è portato alla ribalta l'ostello della gioventù, abbandonato ormai da anni. Per evitare l'ennesima cattedrale nel deserto, il Sindaco si è recato a Roma nei giorni scorsi per poter avviare l'iter di completamento dell'opera.
Questa l'interrogazione presentata da Damila Nesci, M5S.
"Al Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che: al fine di valorizzare l'area montana e il comprensorio del comune di Cinquefrondi (RC), negli anni 2000, si pensò di costruire in località "Limina", ricadente nel medesimo territorio comunale, un presidio culturale in quota.
Tale presidio montano, per come definito in una recente relazione dal sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, è "nodo focale tra i mari Jonio e Tirreno, in grado di promuovere un'azione didattica, di conoscenza e di studi dei luoghi, degli elementi naturali, idrogeologici e culturali oltre che di valorizzazione degli elementi infrastrutturali che lo caratterizzano, nella prospettiva di una promozione turistica del luogo stesso"; per realizzare il riferito presidio, le tre comunità montane "Limina", "Stilaro-Allaro" e "Versante Tirrenico Settentrionale", parteciparono al progetto "Saperi & Sapori".
Il progetto prevedeva un importo di 749.789,00 euro, erogato sotto forma di mutuo della Cassa depositi e prestiti, a totale carico del Ministero dell'economia e delle finanze-Dip Tesoro, con un conferimento da parte delle comunità montane del 40 per cento, pari ad euro 499.727; per quanto sopra, l'importo complessivo per la realizzazione dei lavori era di 1.249.595,40 euro; tra le tante opere da realizzare rientrava la costruzione di un ostello della gioventù; all'epoca, ha ribadito il sindaco Conia nella summenzionata relazione, si pensò, "pertanto, che tale ostello potesse offrire quel presidio culturale, sociale ed economico citato sopra".
La comunità montana "Versante Tirrenico Settentrionale" ottenne una proroga per l'utilizzo dei finanziamenti pari a euro 590.726,65, di cui euro 236.290,66 a carico del bilancio dell'ente e la restante somma di 354.435,99 euro con mutuo della Cassa depositi e prestiti; i lavori furono dunque avviati; le prime risorse impiegate furono quelle del predetto mutuo, fino alla concorrenza della somma all'uopo destinata.
I lavori furono eseguiti, attingendo al finanziamento della Cassa depositi e prestiti, ma al momento della presentazione dello stato di avanzamento, nonostante la proroga del finanziamento, gli interessati appresero, come riassunto nella relazione del sindaco di Cinquefrondi, che il Ministero aveva eliminato le somme erogate; in tale situazione, era inevitabile che i lavori si arrestassero e che l'opera restasse incompiuta.
Oggi l'opera in questione pare una cattedrale nel deserto e con una parte di mutuo, corrispondente ad 165.879,74 euro, non spesa, in quanto destinata ad attività di promozione e inutilizzabile per il fine destinato, in quanto le comunità montane nella qualità di soggetti attuatori sono state definitivamente chiuse con legge regionale, come riportato nella relazione del sindaco di Cinquefrondi;
l'amministrazione comunale di Cinquefrondi ha precisato che, "per rilanciare il progetto insieme all'intero comprensorio, chiede che la parte di mutuo, pari a euro 165.879,74, non più utilizzabile per lo scopo» originario, «possa essere ridefinita come finanziamento utile al completamento dell'opera": quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere al fine di consentire il completamento dell'opera, evitare lo sperpero di denaro pubblico e per favorire il raggiungimento degli obiettivi specifici del progetto di cui in premessa".