Da Leonida Edizioni “Un giorno ancora” della scrittrice bresciana Soregaroli

Calabria Attualità

È di prossima uscita per conto della casa editrice italiana con sede a Reggio Calabria il romanzo della scrittrice bresciana Irene Soregaroli.

[…] Sono stesa per terra. Sento il freddo del cemento sulla guancia. Mi entra nella testa, lo sento nei denti, dietro agli occhi. Ieri sera ha piovuto. Siamo a novembre e ogni giorno sembra che il cielo voglia svuotarsi di tutta l’acqua raccolta. Sassolini umidi mi si sono appiccicati alla guancia e mi pungono la pelle facendomi lacrimare. Riesco a muovere gli occhi quel tanto che mi basta per vedere la linea bianca della strada. Da terra non sembra più la stessa linea. Vedo i particolari dell’asfalto, dove la vernice non è stata spruzzata bene, vedo dove in alcuni punti la strada si è crepata e dei ciuffi di erba sono riusciti a crescere. I colori mi appaiono più vividi, mi sembra di essere in un quadro di gauguin. D’un tratto ripenso a Il Cristo giallo, alla sua profondità, al suo calore. ripenso al giorno in cui lo vidi per la prima volta dal vivo,

alla sensazione irreale che mi colpì mentre con gli occhi seguivo i contorni del corpo spigoloso, del paesaggio dolce e ondulato. rimasi stupefatta dalla realtà del quadro, dalla sua consistenza. era come se avendolo visto da sempre stampato in misure cartacee

non mi fossi mai resa conto che in realtà il dipinto che io conoscevo esisteva per davvero, occupava uno spazio definito. Aveva una sua forma, delle date dimensioni. lì, di fronte ad esso, mi sentii piccola, insignificante, fuori dal mondo. Così mi sento ora, così la realtà si allontana da me. eravamo in viaggio di nozze negli Stati Uniti, avremmo voluto

mettere piede in ogni singolo stato in tre settimane. Naturalmente non ci riuscimmo, la voglia di fermarsi in ogni posto, l’impazienza di vedere tutto, assaporare ogni cosa non ci permise di andare oltre i dieci stati. Furono i giorni più felici quelli. Forse perché il mondo che conoscevamo era lontano, forse perché l’amore che ci univa era ancora forte. Facevamo l’amore tutte le sere, stanchi ma appagati, senza pensare al futuro, senza immaginare un seguito. Tornati dal viaggio scoprii di essere incinta. non me ne meravigliai, non è che avessimo preso chissà quali precauzioni. lì cominciò un altro viaggio, un altro pezzo di vita da aggiungere al resto […]