Giornata mondiale del commercio equo e solidale
Sabato 14 maggio in tutto il mondo migliaia di organizzazioni del commercio equo (produttori,importatori, Botteghe del mondo, semplici volontari)rilanciano con tante iniziative l’idea di una economia sostenibile. E’ la giornata mondiale promossa dalla Wordl Fair Trade Organization(Organizzazione mondiale del Commercio Equo e Solidale- WFTO) per ribadire come il commercio equo e solidale sia sempre di più un modo efficiente ed efficace per contribuire alla riduzione delle povertà, della crisi alimentare ed economica e del cambiamento climatico.
Anche quest’anno per i cittadini reggini il mese di maggio diventa una occasione per entrare in contatto con il mondo del commercio equo e solidale. Grazie alla Bottega del Sud ,punto vendita del commercio equo e solidale ,situato in Reggio Calabria , via Santa Caterina, vico Leone, n° 27/D. Una esperienza di puro volontariato creata dall’Associazione Zoì Olò – dal grecanico “pane per tutti”—una organizzazione di base , senza fine di lucro, il cui scopo è diffondere le idee del commercio equo e solidale e come strumento di cooperazione internazionale, promuovendo nel territorio della provincia di Reggio Calabria la cultura del consumo critico, dello sviluppo sostenibile e della pace, senza mai perdere di vista l’incentivazione dell’indispensabile presenza femminile all’interno della società produttiva.
Fin da l’inizio –commenta Guido Leone, volontario della Bottega,unitamente a Tonino Perna, Piero Polimeni ,Ornella Catalano, Marisa Frisina, Anna Fatiga e al presidente dell’Associazione Pasquale Ambrosino- la sua mission non è stata solo quella di vendere i prodotti del commercio equo e solidale, ma soprattutto di far crescere la consapevolezza che un’altra forma di mercato è possibile e dipende dalla sensibilità dei consumatori. Per accrescere questa sensibilità la bottega reggina è stata sempre molto presente nelle scuole, tra gli studenti universitari e nelle iniziative delle altre associazioni reggine.
Ha una collaborazione attiva con istituti scolastici di Reggio e provincia, dove ha anche avviato esperienze formative, finalizzate a creare tra studenti nuclei che autonomamente promuovono nel corso delle pause di socializzazione il commercio equo solidale. Fin dai primi anni, prima ancora che emergessero i nuovi scenari su scala mondiale e locale,la bottega reggina del commercio equo è entrata in relazione anche con piccoli produttori agricoli e artigiani locali. Sicché in Bottega è facile trovare piccole preziose nicchie di mercato locale:dal miele che viene prodotto dal signor Scriva nell’altro Jonio reggino, ai prodotti tipici locali ,all’olio biologico e al vino di varie ditte del territorio provinciale. Tutta una serie di prodotti alimentari entrati progressivamente nel ventaglio offerto dalla bottega ,unitamente agli altri provenienti dai Paesi del Terzo Mondo.
“Il commercio equo è una sfida. Rappresenta l’idea che ,per garantire opportunità di sviluppo a tutti, sia possibile organizzare l’economia in modo diverso, a partire dai consumi quotidiani fino ad arrivare ad una organizzazione delle filiere e della politica che le gestisce ,più coerente con questi obiettivi di promozione umana. Intanto- come sottolinea Guido Leone ,responsabile della comunicazione dell’Associazione – è importante che la Camera abbia approvato la prima normativa nazionale per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale. Una realtà anche in Italia significativa e rappresentata da oltre 5mila botteghe. La legge ,passata al Senato ora per la definitiva approvazione, costituisce una grande riconoscimento del lavoro fatto in questi anni dal movimento del commercio equo.
“Qui a Reggio, come in altre parti dell’Italia e dell’Europa, abbiamo creduto –prosegue Leone- ad una alternativa concreta e sostenibile alle iniquità del commercio internazionale che, nelle idee dei pionieri prima e di sostenitori più numerosi dopo, ha iniziato con piccole azioni di solidarietà per dimostrare la possibilità effettiva di una sintesi tra concretezza e idealismo.
“Lavorare nel commercio equo e solidale .sostengono all’unisono i soci della Bottega del Sud –come capita a noi ,o sostenerlo come consumatori consapevoli o come volontari, significa credere che un mondo diverso è possibile nella misura in cui accettiamo le nostre piccole grandi responsabilità quotidiane di cittadini inevitabilmente inseriti nei meccanismo economici della società globale.
Perciò ,l’unico augurio che ci attendiamo dai Reggini è una promessa: che vogliano continuare a mantenere viva questa idea, questa piccola grande realtà che è la Bottega del Sud ,che purtroppo sta attraversando un periodo di crisi”.