Estorsione e rapina, giovane rom condannato a Catanzaro
Ritenuto colpevole di estorsione e rapina, ed assolto per la terza accusa di ricettazione, e' stato condannato a cinque anni e tre mesi di reclusione e 800 euro di multa Marco Bevilacqua, 28 anni, catanzarese di etnia rom, finito in manette per aver chiesto soldi ad una commerciante per farle riavere l'insegna del locale che le era stata rubata. La sentenza e' stata emessa questo pomeriggio dal tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto dal giudice Antonio Battaglia (a latere Antonio Rizzuti e Giovanna Mastroianni). La difesa di Bevilacqua - affidata all'avvocato Piero Chiodo, sostituito in aula da Francesco Pappalardo -, aveva chiesto la revoca della misura cautelare cui il rom e' sottoposto, ma i giudici hanno respinto l'istanza, anche e soprattutto considerato che il 28enne e' stato nuovamente arrestato, appena dieci giorni fa, per evasione dagli arresti domiciliari cui era sottoposto, e che e' stato condannato per questo a sei mesi di reclusione con giudizio direttissimo, al termine del quale il giudice lo ha rimandato in carcere revocandogli il regime domiciliare. Per le accuse relative al processo di oggi, invece, Bevilacqua era finito in manette lo scorso 18 dicembre, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari relativamente a fatti avvenuti il mese prima. Alla titolare di una pizzeria di Catanzaro Lido, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini della Polizia, Bevilacqua aveva chiesto dei soldi - circa 30 euro, da consegnare in due occasioni, in una delle quali il giovane li avrebbe presi con violenza - per restituire l'insegna rubata alcuni giorni prima.