Partigiani della Scuola Pubblica: chiusa la campagna referendaria in Calabria

Calabria Attualità

I Partigiani della Scuola Pubblica, dopo aver raccolto per tre mesi le firme per il referendum della Scuola, ringraziano i quasi 17 mila firmatari calabresi, i docenti partigiani, i comitati LIP per una Riforma alternativa, l’Associazione ”Per la scuola della Repubblica” di Catanzaro e Lamezia, la FLC- Cgil, la Gilda, gli autenticatori, i volontari e quattro volte grazie ai cinquecentoquindicimila italiani che, nonostante la manipolazione mediatica filogovernativa, hanno riconosciuto la gravità delle conseguenze dell’antidemocratica Legge 107, ossia la “Buona Scuola” del Governo Renzi.

I tantissimi firmatari calabresi che respingono la Buona Scuola, si accompagnano alle 7 mozioni dei consigli comunali calabresi, tra cui il capoluogo Catanzaro, che hanno deliberato contro la Riforma della Scuola italiana.

Questi i dati provinciali della raccolta, desunti dal prospetto FLC:

Catanzaro 6112; Cosenza 3522; Crotone 1478; Reggio Calabria 4427; Vibo Valentia 741 e 300 nella locride. A queste vanno aggiunte tutte le schede inviate dai comuni.

I Partigiani comunicano che le 515 mila firme della Scuola, contro la Riforma, sono in Corte di cassazione, per le verifiche di rito.

Le determinazioni della Corte, pro o contro il referendum, non fermeranno la nostra lotta che continuerà sempre più lucida, fino all'ultimo bonus respinto, fino all'ultimo abuso del DS denunciato, fino all'annientamento della privatizzazione in atto, che cancella i diritti degli studenti e delle famiglie.

Col referendum noi abbiamo dato abito "legale" alla nostra Resistenza, ma non è il referendum che la legittima, né la Cassazione, la quale garantirà, col suo pallottoliere, la conformità della protesta alle sempre più restrittive norme della legge, ma non potrà mai sancire col suo decreto, quale che sia, il conformarsi delle nostre coscienze alla Scuola dei piazzisti e dei classisti.

Salvare la Scuola Pubblica è un nostro dovere, da cui non potremo sottrarci mai, la Scuola Statale deve essere un bene comune, custode della democrazia e paladina dei diritti umani

La nostra autodeterminazione e lungimiranza sono state un esempio positivo per tutti.

Grazie soprattutto al nostro Comitato promotore nazionale, grazie anche al coordinamento del referendum no trivelle petrolifere, per il quale abbiamo allentato volentieri, per 2 settimane, la presa sul nostro, per il rispetto che dobbiamo all'ambiente e alla nostra salute.