Depurazione, Ferrara (M5S): “Le inchieste facciano chiarezza”
“Mi auguro che l’inchiesta portata avanti dalla Autorità nazionale anticorruzione circa le anomalie negli appalti legati alla depurazione calabrese possa essere un altro tassello per fare una volta per tutte chiarezza sulla scellerata gestione di centinaia di milioni di euro destinati agli impianti depurativi”. Questa la dichiarazione di Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, sul monitoraggio portato avanti da Raffaele Cantone circa l'utilizzo della finanza di progetto nel caso del sistema depurativo della Regione Calabria.
“Le distorsioni di cui oggi, fuori tempo massimo forse, si parla, da tempo vengono denunciate dal Movimento 5 Stelle a tutti i livelli delle istituzioni – continua la Ferrara -. Proprio in questi giorni sono tante le notizie che rimbalzano sui media circa le criticità in materia depurativa. Non c’è provincia calabrese che faccia eccezione. A Nicotera i commercianti hanno abbassato le saracinesche e occupato il Comune come segno di protesta per le vergognose condizioni in cui versa il mare. Reggio Calabria ha fatto notizia proprio per gli appalti truccati e a Gioia Tauro, la condotta marina dell'impianto di depurazione della IAM presenta delle falle e ciò renderà necessario l'uso della condotta d'emergenza del torrente Budello, mai messo in sicurezza nonostante le promesse del presidente Oliverio. Il cosentino non fa eccezione, anzi diversi i comuni interessati da inchieste della Procura, Paola, Falconara Albanese e Belvedere Marittimo, dove tonnellate di fanghi della depurazione sono spariti nel nulla. Dalla Regione Calabria viene stanziato un ulteriore finanziamento di 6milioni di euro.
“Di questo beneficiano molti comuni che già avevano avuto i fondi regionali nel 2015, pur non avendo concluso i lavori il cui termine ha subito ben tre proroghe. A questo si aggiunge la campagna mediatica, partita anche quest’anno a suon di immagini svilenti di chilometri di costa letteralmente non balneabile ma che non sortisce, evidentemente, gli effetti sperati nei confronti degli amministratori locali. Ogni anno infatti i riflettori e l’interesse dei cittadini sulla problematica della depurazione si affievoliscono col finire della stagione estiva. Quello che ci aspettiamo dopo il momento dell’indignazione è l’individuazione delle responsabilità di oggi e di ieri, sulla totale mancanza di progettualità e programmazione in materia di depurazione. Una circostanza che ha il sapore di un danno erariale che colpisce i cittadini calabresi non solo perché si tratta di fondi pubblici, ma anche perché mare pulito e buona depurazione vanno di pari passo con il rispetto della salute pubblica”.