Sbarco a Crotone, fermato uno scafista: mistero sul cadavere recuperato
Sbarco al porto di Crotone di 377 migranti ed un cadavere non identificato. Le indagini condotte dalla Polizia di Stato, dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto consentono di fermare uno scafista. Si cerca ora di identificare il cadavere recuperato in acque internazionali.
Dopo lo sbarco avvenuto sabato scorso, intorno alle 7, di 377 migranti di varia nazionalità, soccorsi in acque internazionali e condotti a Crotone a bordo del pattugliatore “Peluso”, la polizia ha avviato le investigazioni e dall’esame della documentazione acquisita dal comandante della nave, oltre a verificare che i migranti erano riferibili a quattro distinti eventi di soccorso, ha analizzato alcune foto del soccorso di uno dei gommoni, dalle quali era possibile individuare un presunto scafista che era al timone e che, durante le fasi dell’abbordaggio, si era allontanato dal motore per cambiarsi la maglia, indossare un giubbotto in pelle e tornare verso la poppa dell’imbarcazione.
La Squadra Mobile e la Guardia di Finanza hanno così proseguito le indagini cercando tra i migranti qualcuno in grado di riconoscere gli scafisti, così da identificarli. Ascoltati diversi testimoni hanno individuato un 33enne sudanese, Nouraldin Adam, che per gli inquirenti, alternandosi con un altro soggetto, avrebbe condotto il gommone poi soccorso.
Un altro testimone ha indicato inoltre un altro sudanese che avrebbe aiutato il 33enne. Quest’ultimo è stato dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto e rinchiuso nella casa circondariale di Crotone, a disposizione del Pubblico Ministero Alessandro Riello che coordina le indagini, mentre l’altro è stato deferito in stato di libertà.
LE INDAGINI SUL CADAVERE RECUPERATO IN MARE
Al termine delle procedure di sbarco, poi, gli agenti hanno avviato anche le indagini per identificare la salma che era a bordo della Peluso ed eventualmente risalire alle cause del decesso. Dopo l’arrivo sul porto del medico legale, sabato stesso la vittima è stata portata nell’obitorio dell’ospedale cittadino e il magistrato ne ha disposto l’autopsia.
Dall’esame degli atti acquisiti dalla Fregata “Grecale”, il rinvenimento del cadavere non è riferibile al soccorso dei migranti successivamente sbarcati nel porto di Crotone. La salma, recuperata anch’essa il 21 luglio dopo essere stata avvistata in acque internazionali, si presentava difatti già in avanzato stato di decomposizione.
Dai primi accertamenti medico-legali è emerso che si tratta di un uomo probabilmente caucasico, indossava una polo di colore blu dell’Emporio Armani con una scritta anteriore, a sinistra, “Australia 7” e una bandierina della Francia oltre a dei boxer blu elasticizzati. Il cadavere, fanno sapere gli investigatori, non è identificabile da segni connotativi e fisiognomici, sono pertanto necessari altri accertamenti biologici.