‘Ndrangheta: bazooka davanti Dda, chiesto incidente probatorio
Gli avvocati Giuseppe Nardo e Domenico Neto, difensori di Antonio Cortese, accusato di essere l'esecutore delle intimidazioni ai danni dei magistrati di Reggio Calabria, hanno chiesto al Gip distrettuale di Catanzaro il ricorso all'incidente probatorio in relazione alla decisione della Procura distrettuale di Catanzaro di disporre accertamenti biologici e dattiloscopici irripetibili sul bazooka trovato il 5 ottobre davanti la sede della Dda a Reggio. Analoghi accertamenti sono stati disposti sulla Chevrolet di Cortese e sulla cornetta della cabina telefonica da dove sarebbe partita la telefonata anonima con cui si avvertivano le forze dell'ordine della presenza del bazooka nei pressi della Dda. "La delicatezza della vicenda - ha detto l'avvocato Nardo - impone di utilizzare e di non rinunciare a nessuno strumento e procedura che la legge riconosce alla difesa dell'indagato. Vogliamo essere sicuri e tranquilli che i risultati degli accertamenti tecnici siano più che attendibili ed affidabili. Perciò abbiamo chiesto al Gip di Catanzaro di procedere con le forme dell'incidente probatorio all'espletamento di una serie di perizie e non di semplici accertamenti tecnici diretti dal pm. Alle operazioni faremo perciò partecipare il nostro perito di parte, il prof. Aldo Barbaro, di Reggio Calabria". Secondo quanto disposto dalla Dda di Catanzaro, gli accertamenti tecnici avrebbero dovuto essere effettuati domani e giovedì a Roma e Reggio Calabria. Sulla base della richiesta dei difensori di Cortese gli accertamenti dovranno essere rinviati in attesa che il gip si pronunci sulla richiesta di incidente probatorio presentata dai difensori di Cortese.