Ritorno col fischio per lo storico “treno della Sila”
Un vero e proprio mare di gente giunto da ogni parte della provincia di Cosenza e della Calabria, ha salutato l’arrivo e la ripartenza dello storico “treno della Sila” a Camigliatello Silano. Una grande festa di popolo ha accolto il presidente della Regione Mario Oliverio che, insieme al Direttore delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, alle maestranze, al Commissario del Parco Nazionale della Sila Sonia Ferrari, alla parlamentare Enza Bruno Bossio, componente della Commissione Trasporti della Camera, a tantissimi sindaci, amministratori locali, consiglieri regionali e provinciali, munito di fischietto e berretto d’ordinanza e nelle inconsuete vesti di capostazione, ha dato il via, tra applausi scroscianti, alla cerimonia di inaugurazione della riattivazione della vecchia tratta ferroviaria “Moccone- Camigliatello Silano-San Nicola” in disuso da oltre otto anni.
“La vostra numerosissima e, per certi versi, inaspettata partecipazione a questa cerimonia -ha detto Oliverio nel corso del suo breve intervento di saluto- è il segno tangibile di quanto fosse atteso e desiderato questo intervento. Oggi recuperiamo un bene di grande valore storico e sociale per il nostro territorio. La ferrovia ha segnato gran parte del Novecento e la storia delle nostre comunità. Quando la Sila era spesso irraggiungibile ed isolata a causa delle abbondanti nevicate invernali e l’Anas non era ancora nelle condizioni di rimuovere rapidamente la neve ed aprire le strade come avviene oggi e la SS.107 ancora non esisteva, il treno era l’unico mezzo di collegamento con la città di Cosenza. Spesso permetteva anche interventi urgenti in casi di necessità. Ci sono stati addirittura treni speciali predisposti per trasportare ammalati o donne in procinto di partorire”.
“Quella che compiamo oggi, però –ha rimarcato il presidente della Regione- non è un’operazione nostalgica, ma un investimento sul futuro. Oggi non ripristiniamo il treno solo come mezzo di ordinaria mobilità, ma effettuiamo un investimento che, recuperando la storia, dovrà rendere più attrattivo il territorio che attraversa. Sarà il treno turistico della Sila. Questo è il significato del nostro investimento. La tratta ferroviaria che collega Cosenza a San Giovanni in Fiore e che attraversa il Parco Nazionale della Sila dovrà diventare un percorso attrattivo, in grado di offrire non solo un pezzo di bellezze naturali, ambientali e paesaggistiche di primissimo livello, ma anche occasioni, proposte ed offerte culturali, enogastronomiche e ricettive.
“La stazione ferroviaria di Camigliatello Silano dovrà diventare uno spazio di grande attrazione enogastronomica e culturale. I tanti caselli disseminati lungo tutta la tratta e che sono ancora nelle disponibilità delle Ferrovie della Calabria saranno recuperati e gli spazi intorno ad essi pensati e concepiti per qualificare e diversificare l’offerta turistica. Quello di oggi è, dunque, solo l’inizio di un percorso più complessivo. L’Altopiano della Sila merita una giusta valorizzazione ed un grande rilancio. I laghi devono essere adeguatamente valorizzati ed utilizzati in direzione della qualificazione dell’offerta turistica. E’ bastato attivare sul lago Arvo un piccolo vaporetto per attirare centinaia di visitatori e turisti. Le rive dei laghi vanno utilizzate al meglio nel rispetto rigoroso dell’ambiente”.
“La Calabria -ha concluso Oliverio- è una terra ricca di colline e di montagna e ha circa ottocento chilometri di coste che vanno valorizzate e sfruttate al meglio. Il turismo è una grande risorsa, una voce importante della nostra economia, ma tutti dobbiamo lavorare meglio e di più per rendere la nostra offerta sempre più attrattiva e qualificata. Per quanto ci riguarda, ce la stiamo mettendo tutta. Tra un mesetto faremo il bilancio di questa stagione turistica e, spero con tutto il cuore, anzi ne sono certo, che gli “stregoni” che quotidianamente alimentano negatività e sfiducia, rimangano delusi sulle aspettative disastrose di cui, spesso e volentieri, si fanno promotori ed interpreti”.