Grande partecipazione all’incontro di Anassilaos su economia e Ue
Nella suggestiva cornice del Chiostro di San Giorgio al Corso, su iniziativa dell’Associazione culturale Anassilaos e dell’Unione Sidacale Forense del Distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria, davanti ad un numeroso e attento uditorio composto da studiosi e professionisti tra i quali anche il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, Alberto Panuccio, Luciano Maria Delfino ha tenuto una interessante conversazione dal titolo “Bail in e Brexit: momenti topici ed emblematici del sogno infranto di un’Europa dei popoli”.
A introdurre il tema Mazzuca, Presidente dell’USF, il quale ha messo in risalto i profili di contrasto della misura del bail in con la Carta costituzionale e di Stefano Iorfida, Presidente dell’Associazione culturale Anassilaos il quale ha illustrato la figura del relatore e le sue qualità di studioso di stampo europeo e nel contempo ha posto in evidenza quelle che sono le questioni necessarie per la stessa sopravvivenza dell’Europa. Delfino giurista di riconosciuta caratura internazionale, ormai da decenni impegnato con costanza di presenza scientifica in Italia ed in Europa, ha offerto una nitida analisi ermeneutica sulla crisi dell’attuale modello dell’UE a trazione tedesca inopportunamente incentrato sulla linea di un’inconcepibile rigore fondato su una politica di austerity fondata un una moneta unica che ha prodotto disastri alle economie di tutti gli Stati membri dell’UE eccezion fatta per la Germania e decretato la morte della democrazia a vantaggio di un plutocrazia demagogica formata da eurocrati, ossia da un ceto tecnico composto da ricchi speculatori che hanno abiutato agli ideali del liberismo economico.
Ha anche indicato, come per risorgere occorra passare attraverso la previa demolizione del Moloch rappresentato da questa Unione che ha dimostrato di essere oppressiva a causa di Trattati senz’anima, concretamente inefficaci e spesso dannosi che hanno generato un progressivo distacco fra l’Unione medesima e gli interessi, le ragioni e le passioni dei popoli che la compongono, e suggerito la via maestra affinché l’Europa possa diventare una reale comunità politica, un’altra Europa che consenta il superamento della rigida identificazione tra cittadinanza e società civile, comunità e Stato e dove tutti i popoli del continente possano convivere in pace ed in sicurezza e dove vengano rispettati i diritti umani e l’esistenza propria dello Stato di diritto.
In buona sostanza per evitare dopo la Brexit ulteriori fenomeni di divorzio, occorre rilanciare un manifesto di rifondazione dell’Unione fondato su un nuovo metodo che parta dal basso, ossia dalla condivisione della partecipazione e dalla sussidiarietà radicata su forti radici comuni e con una comune politica estera e di difesa. In pratica un’Unione fatta di uomini, di Parlamenti lungimiranti e non di banche e transazioni commerciali ed infine, proprio perché la moneta unica è stata e continua ad essere la causa più significativa per spiegare la lunga ed arcinota depressione dell’economia europea, occorre uscire al più presto fuori da questa moeta unica che lascia tutti i Paesi, eccezion fatta per la Germania nell’assurdo attuale stato di deflazione che non produce altro che scarsissisma crescita e preoccupante disoccupazione. La conversazione dello studioso è stata accompagnata da un interessantissimo dibattito sul tema con gli interventi nell’ordine: di Lucisano, Miccoli, Aricò e Curia i quali hanno aggiunto non secondaria qualità alla prestigiosa iniziativa di Anassilaos e dell’USF.