Reggio Calabria, al via “La ferita. L’area grigia della ‘ndrangheta”
La fenomenologia mafiosa, nel suo complesso e nei suoi singoli aspetti criminali, negli ultimi tempi è diventata oggetto di approfondimento costante. Le trasmissioni televisive che affrontano il problema fanno segnare quasi sempre indici di ascolto elevati, a testimonianza di quanto sia avvertita tra la gente una necessità di conoscere questa organizzazione. Da lunedì, fino a marzo la discussione che il Museo della 'ndrangheta propone è dedicato proprio all'area grigia. e a Reggio Calabria sono in programma decine di incontri e dibattiti. "Per tanti versi - dicono gli organizzatori - si può affermare che il passaggio da un silenzio totale a una discussione indiscriminata sia stato velocissimo e, probabilmente, non privo di punti di criticità. Occorre infatti segnalare che il mezzo televisivo, il cui linguaggio è spesso veloce e "ad effetto", non sempre riesce a veicolare quelle nozioni chiave che servono per inquadrare il fenomeno al netto della sua portata mitica".
Il convegno "La ferita", tenutosi nello scorso novembre a Reggio Calabria, è riuscito invece a contemperare le esigenze di utilizzare un linguaggio adeguato e parlare a una platea vasta. La pubblicazione degli atti e le discussioni che questi hanno provocato in diverse sedi hanno consentito di allargare ancora l'orizzonte delle persone coinvolte. "Facendo seguito - proseguono - a quanto ci si era ripromessi nelle giornate finali di quell'incontro, ma anche per andare incontro alle aspettative che sono maturate, il comitato organizzatore ha deciso di riproporre una nuova edizione del convegno". L'intento è quello di mantenere una linea di discussione rigorosa e una elevata soglia critica, senza cedere a facili mitizzazioni. "Facendo tesoro della precedente esperienza, in questa nuova edizione - concludono - si è adottata una linea meno generalista, proponendo un convegno tematico con la prospettiva di coniugare sempre gli aspetti di analisi con quelli riguardanti le politiche e le attività di contrasto".