AbitaZone: nuovi spazi vitali e dinamici per la città
Il Laboratorio “Abitare lo spazio” nato da un’esperienza di rigenerazione urbana, operata nel quartiere di Arghillà alla quale hanno presso parte un gruppo di giovani laureandi e neo laureati dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e per il quale sono stati progettati alcuni elementi di arredo urbano, utili strumenti di rigenerazione e riappropriazione degli spazi aperti da parte dei cittadini ha raggiunto unìennesima tappa del suo lungo percorso. Infatti tra gli elementi disegnati la “chaise longue” che ha partecipato e vinto il Concorso Liquido n.3 “Eureka!”, in seguito esposta anche a Milano per il Fuorisalone 2016 ha trovato il suo spazio pubblico. Il progetto “Abitare lo spazio, nuovi luoghi di aggregazione” promosso dal laboratorio AbitaZone, coordinato dal Dott. Francesco Morabito, che si è svolto nel luglio del 2015 in collaborazione con il LabProCom dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il comune di Reggio Calabria ed i partner commerciali quali Nice, Play e Maé è nato dal confronto di più attori, ha conseguito uno dei suoi scopi: creare nuovi spazi di aggregazione urbana anche in centro, non solo in periferia.
Le proposte progettuali presentate in un primo tempo all’attenzione dell’Ass Angela Marcianò hanno ottenuto in seguito il sostegno morale dell’amministrazione comunale e i permessi per la locazione. I partner commerciali, nella successiva fase pratica, hanno reso possibile attraverso il sostegno economico la realizzazione delle stesse.
Il progetto arriva, così, sul kilometro più bello d’Italia per regalargli un angolo prezioso che abbraccia arte e significati sociali profondi. 9, le sedute che hanno trovato dal 7 settembre scorso uno spazio definitivo nella città di Reggio Calabria. Belle, funzionali, dalla linea contemporanea e accattivante sono state ulteriormente impreziosite dalle mani di 4 artiste reggine, selezionate dal laboratorio. A presentare il progetto nella mattina il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà; che non solo ha apprezzato il progetto di arredo urbano, ma ha anche confermato la volontà di ripeterlo sia in centro come in periferia. Le artiste coinvolte hanno lavorato per circa un mese proprio vicino lo spazio assegnato, hanno scelto il tema mitologico legato al territorio reggino per assecondare il dialogo naturale tra le radici e il presente, la ricchezza del patrimonio culturale e il nuovo. Elmar, Lalla Gangeri, Maria Luisa Maesano e Mumari, ognuno con le sue peculiarità e il proprio stile hanno seguito, però il filo logico della continuità, dello spirito loci, dell’appartenenza al luogo che si ritrova anche nella scelta delle cromie tutte legate al paesaggio dello stretto. Esplosioni di blu, verde e arancio vanno ad intonarsi perfettamente con la stimmung del paesaggio, unica al mondo per atmosfera e bellezza. Il progetto ci avvicina alle grandi metropoli, aspira alla bellezza, ma anche all’accoglienza. Pensate per lavorare o semplicemente per meditare di fronte ad un mare “pieno di voci”, sotto un cielo “pieno di visioni”. Reggio Calabria, grazie anche a questo progetto si avvicina più che mai a quel modello di città pensata per migliorare la qualità della vita, in cui la periferia ( il lab AbitaZone nato da una collaborazione tra Controspazio, i web e la Facoltà di Architettura di Buenos Aires) abbraccia e contamina il centro positivamente, mentre il centro rimanda bellezza ai turisti o ai cittadini residenti. Lo spirito del progetto è semplice, quanto efficace, educare attraverso contenuti estetici, storici e di decoro urbano il cittadino all’attenzione della cosa pubblica, alla cura delle cosa comune nell’ottica di una città bella, gentile e meritevole.