Treni locali sovraffollati, disagi nella zona jonica. I pendolari: ‘come bestie al macello’
Bloccata stamane per 30 minuti la circolazione tra Reggio Calabria Pellaro e Reggio Calabria Centrale a causa del sovraffollamento dei treni. Ritornano a squillare le campanelle e i banchi di scuola sono di nuovo pronti ad accogliere gli studenti. Peccato non lo siano i treni.
Come già l'Associazione Pendolari Reggini aveva preventivato e annunciato in diverse uscite pubbliche, la fascia oraria del mattino che va dalle 7 alle 8, sarebbe stata una vera e propria bomba ad orologeria. E che è scoppiata stamane, come previsto, alla stazione di Reggio Calabria Pellaro, dove le affollate banchine hanno accolto sbuffante la classica e unica (nel senso di una sola vettura) littorina.
Il treno regionale 22475 proveniente da Roccella Jonica e diretto a Reggio Calabria Centrale era già pieno di passeggeri. Corsa all'ammassamento "come bestie destinate al macello per cercare di trovare un minimo di spazio vitale all'interno della carrozza che potrebbe contenere massimo 130 persone (usando il rapporto di 4 passegeri a metro quadro)", spiegano dalla stessa Associazione.
Treno impossibilitato a partire per le resistenze di alcuni passeggeri. Tutti fermi. Si è atteso l'arrivo del successivo regionale (il 22703) da Melito Porto Salvo con destinazione Rosarno.
"Tra lo sgomento generale - raccontano i pendolari - arriva un'altra littorina. Al via una nuova operazione salvaspazio, come quella che effettuano le mamme quando preparano le valigie per i figli diretti al nord. Peccato che qui si tratta di persone e non salsicce. Interviene la forza pubblica su richiesta del personale Trenitalia. Morale della favola, il treno 22703 Melito Porto Salvo-Rosarno, con partenza programmata alle 7.33 da Pellaro, parte con 16 minuti di ritardo per far giungere il suo carico umano a destinazione alle ore 8.04".
Destino più triste per il regionale 22475 Roccella-Reggio Calabria Centrale, con partenza programmata alle 7.16 da Pellaro. Ripartirà solo alle 8.05 per arrivare presso il capoluogo alle 8.17.
"Da registrare la totale assenza di solidarietà da parte di alcune categorie di viaggiatori, che non hanno mostrato un minimo di sensibilità nei confronti di chi, giustamente, reclama il diritto ad un viaggio dignitoso e soprattutto in sicurezza! Questo perché spesso ignora che ha diritto ad essere rimborsata per i disagi che vengono creati dal vettore ferroviario", sbottano ancora dall'Associazione.
"E poi un avviso di alcuni componenti del personale ferroviario. La si smetta - proseguono - con questa guerra tra poveri e questo clima di minaccia nei confronti dei pendolari. L'interruzione di pubblico servizio lo provoca l'azienda quando non garantisce la possibilità agli utenti di prendere il treno richiesto, nonostante sia consapevole del flusso di viaggiatori che c'è in quella fascia oraria!"
L'Associazione Pendolari Reggini continuerà nella sua incessante azione di lotta e denuncia contro "i soprusi che vengono perpetrati ogni giorno sulla linea jonica. Non siamo cittadini di serie B e l'articolo 3 della nostra Costituzione vale anche in questa terra dimenticata da Dio e stuprata dagli uomini", conludono irati.