Il palazzetto di Vibo trasformato in “ricovero” per immigrati, FN protesta con striscioni
"Via gli immigrati dal palazzetto, Vibo non è un ghetto!" è questo il testo provocatorio di numerosi striscioni, affissi dai locali militanti di Forza Nuova, sul palazzetto dello sport di Vibo Valentia e nelle zone adiacenti.
“La suddetta struttura, recentemente, ha visto un cambiamento nella sua destinazione d'uso. Da funzionante polo sportivo della città a ricovero per dei giovani immigrati. Quest'ultimi trascorrono le loro giornate bivaccando per il quartiere, anche fino a tarda notte. Tutto ciò ha destato numerose preoccupazioni da parte dei residenti e delle società sportive che vedono, sempre più concretamente, la possibilità che salti l'intera stagione agonistica.” A rilasciare queste dichiarazioni è Edoardo Ventra, Segretario provinciale FN Vibo Valentia.
“L'ennesimo scempio delle autorità italiane che mal stanno gestendo questo fenomeno in tutta la penisola, - prosegue Ventra - andando letteralmente a parcheggiare decine e decine di questi allogeni in ogni quartiere di ogni città. Inutile ribadire come queste politiche non facciano altro che dar vita a delle vere e proprie "bombe sociali". Il multiculturalismo ha fallito! Lo stiamo toccando con mano in tutta Europa - afferma- ed in particolar modo in Francia. Tuttavia i nostri politicanti, annebbiati dai possibili guadagni derivanti dalla gestione dei fondi stanziati per il fenomeno migratorio dalla UE, paiono far finta di non accorgersene. Forza Nuova invece, sin dalla sua fondazione nel 1997, si batte per il blocco dell'immigrazione e per l'avvio di un umano rimpatrio degli immigrati. Questa affissione ha un significato ben più che provocatorio, è bensì un atto di adesione al malcontento dei residenti che hanno già mostrato il loro disappunto e la loro intenzione di protestare contro questa occupazione indebita del loro palazzetto dello sport. Forza Nuova sarà al fianco di questi cittadini nelle loro future proteste,- conclude il Segretario - contro questa scellerata classe politica: locale e nazionale.”