Ferita infetta al Pugliese-Ciaccio, non si è trattato di malasanità
Le strutture ospedaliere hanno trattato “con tempestività e professionalità” il processo febbrile che ha colpito, dopo un parto cesareo, una partoriente ricoverata all’ospedale “Pugliese”. Non si è trattato, dunque, come hanno riportato alcuni organi di stampa, di una ferita infetta non trattata adeguatamente e, quindi, di un presunto caso di malasanità. Lo ha accertato, con obiettività, la commissione medica nominata dal commissario straordinario dell’azienda, avv. Elga Rizzo, in seguito alla notizia riportata da un quotidiano locale. La commissione ha verificato che “l’esatta causa del processo febbrile denunciato dalla partoriente è riconducibile a una complicanza trattata con tempestività e professionalità dalle strutture aziendali interessate”. Il Commissario Straordinario dell’azienda, pur comprendendo la preoccupazione che nell’opinione pubblica hanno suscitato i numerosi casi di malasanità registratisi negli ultimi anni nelle strutture pubbliche calabresi, ha auspicato che le informazioni vengano valutate con attenzione dagli organi d’informazione. “Occorre ricreare – ha detto l’avv. Rizzo – un clima positivo di fiducia dei cittadini verso gli ospedali pubblici, valorizzandone le eccellenze e intervenendo sulle criticità. Devo ricordare che uno degli obiettivi che ho posto in testa alla mia agenda di lavoro riguarda proprio i livelli di sicurezza e la riduzione dei rischi per i pazienti. Presto saremo in grado di approvare e di attuare nuovi procedimenti di cura e assistenza che ridurranno notevolmente i livelli di rischio”.