Omicidio a Poggio Pudano, la figlia ai domiciliari in una struttura protetta
Federica Manica, la giovane 22enne accusata dell’omicidio volontario della mamma, Giovanna Salerno, 48 anni, è stata sottoposta agi arresti domiciliari presso una struttura protetta dove riceverà un adeguato supporto psicologico.
Questa la decisione del Gip Michele Ciociola che, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi proprio oggi, ha ritenuto sussistenti tutti gli elementi alla base del provvedimento restrittivo a carico della ragazza.
Intanto, proseguono le indagini sulla triste vicenda che gli stessi investigatori hanno definito come una “tragedia familiare”.
Ieri è stata eseguita l’autopsia sul cadavere di Salerno ed i primi risultati sembrerebbero confermare, al momento, l’esito degli accertamenti compiuti dai Carabinieri sulla scena del delitto nelle ore successive all’omicidio. Carabinieri che, inoltre, hanno inoltrato una segnalazione formale ai Servizi Sociali del Comune di Crotone affinché si occupino ora del padre pensionato.
Come si ricorderà la vittima è stata uccisa nel pomeriggio di giovedì scorso, 6 ottobre, nell’appartamento di famiglia in via Caccuri, in località Poggio Pudano. Il padre, tornato a casa aveva ritrovato la moglie morta ed aveva subito chiamato i carabinieri che trovarono il corpo della 48enne ancora sul letto matrimoniale soffocata da un sacchetto in plastica.
La sera stessa i militari, dopo l’interrogatorio, avevano arrestato la figlia, Federica, che per le sue condizioni psicologiche era stata ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone.
Le indagini sono state subito avviate dai carabinieri, seguite direttamente dal Comandante Provinciale Salvatore Gagliano e coordinate dal Pm Luisiana Di Vittorio. Dalle investigazioni si è appurato che la Salerno era affetta da una malattia importane che avrebbe portato ad uno stato di depressione, facendo così ipotizzare che la figlia stesse vivendo ultimamente un periodo “difficile”.