Gerace, il sindaco Pezzimenti risveglia l’interesse sull’ospedale di Gerace
Si è svolto nei giorni scorsi presso la Sala delle Adunanze di Palazzo del Tocco, il Consiglio Comunale della Città di Gerace. Nel corso dell’ultima seduta consiliare si è registrato ancora una volta il grande interesse da parte della cittadinanza. Il primo punto all’ordine del giorno riguardava l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Il gruppo d’ opposizione “Uniti per Gerace” ha contestato il verbale riguardo la votazione dell’ultimo punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale precedente (25 settembre 2016) in merito alle “Comunicazioni del Sindaco circa l’andamento gestionale dell’ente”, allorquando, come si ricorderà, la maggioranza propose la votazione come presa atto del contenuto delle comunicazioni del primo cittadino.
In quella sede, il Sindaco Pezzimenti denunciò pubblicamente in Consiglio Comunale la gestione Varacalli definendola “poco chiara in particolare sullo stato delle opere pubbliche”. La presa d’atto alla fine è passata con il voto favorevole della maggioranza, quello contrario del gruppo “Uniti per Gerace” e l’astensione del consigliere Rudi Lizzi. Il secondo punto all’ordine del giorno riguardava l’immobile di Via largo Piana (Ospedale) con connesse determinazioni. Sul punto, il Sindaco Pezzimenti ha voluto svolgere una premessa, in quanto – ha dichiarato il Primo Cittadino- “è arrivato il momento di decidere, per quanto di competenza del comune, possa essere il futuro dell’ospedale”.
Il vicesindaco Salvatore Galluzzo ha quindi letto il corpo della delibera di cui si riportano i punti salienti: la vicenda dell’Ospedale di Gerace affonda le radici nel lontano 1977, allorquando, grazie ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno per un importo complessivo di 9.636.152.812 di vecchie lire destinato al Comune di Gerace, furono avviati i lavori per la realizzazione di questa struttura, ubicata presso Via Largo Piana, e destinato a Presidio Ospedaliero con funzioni di luogo di cura di lungodegenza e riabilitazione ed avente una capienza di 120 posti letto. Dopo una lunga interruzione dei lavori, a seguito del fallimento delle ditte che nel corso degli anni si susseguirono, nel 1987 fu possibile riprendere i lavori e, nel 1989, con specifico atto di trasferimento fu disposto il trasferimento delle opere al Comune di Gerace.
La somma erogata in regime di concessione ammontava a 5.531.292.324 di vecchie lire. L’importo residuo per il completamento dell’opera, era stato rideterminato tenendo in conto le economie derivanti dal nuovo appalto delle opere, avvenuto, appunto, nel 1987, fissandolo in 3.917.787.357. La scadenza dell’atto era fissata al 21 settembre 1991 e fu successivamente prorogata a tutto il 22/3/1993. Alla data odierna il totale delle erogazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture risulta essere del 60% dell’importo complessivo e cioè pari a 2.350.672.404. I lavori furono ulteriormente e lungamente sospesi a causa di una procedura giudiziaria penale che comportarono, fino a tutto il 1994, il sequestro dell’area di cantiere e dell’intera documentazione amministrativa – tecnica- contabile, a tutt’oggi non ancora restituita.
Dal 1994 al 1996 l’Amministrazione Comunale di Gerace emanò una serie di atti deliberativi al fine di sanare delle vertenze che erano nate con alcune ditte fornitrici per l’installazione di strumenti e servizi necessari al completamento del Presidio Ospedaliero e si preoccupò di completare la rete fognaria per il collegamento al depuratore. Con Delibera di Consiglio Comunale 27 del 25/7/1996 il Comune di Gerace trasferiva all’allora A.S.L. n. 9 di Locri l’immobile in questione, in base alle disposizioni contenute nell’art. 5 del Decreto legislativo n. 502/92, considerando la struttura completata in ogni sua parte e pronta, quindi, ad essere attivata come Presidio Ospedaliero Geriatrico con reparti di Lungodegenza e Riabilitazione, così come l’Ospedale di Gerace, allocato sino all’ottobre del 1993 nei locali dell’ex Monastero Sant’Anna dal 1970 e poi trasferito “momentaneamente” presso i locali del Presidio Ospedaliero di Locri per “inagibilità dei locali”, indicava come propria funzionalità e specialità.
La Regione Calabria, con delibera di Giunta Regionale dava atto dell’avvenuto trasferimento dell’immobile nel patrimonio dell’A.S.L. n° 9 di Locri. Nel 1998 si concluse il collaudo alle strutture e agli impianti e, amministrativamente, iniziarono, sin dall’immediatezza del trasferimento della proprietà dell’immobile all’Azienda Sanitaria, da parte del Comune di Gerace, rapporti e dialoghi con i vari Direttori Generali per l’apertura del Presidio Ospedaliero, senza però nessun risultato positivo circa l’utilizzo dell’immobile. Con delibera di Consiglio Comunale n. 6 del 18 marzo del 2000, il Consesso civico approvava una accordo di programma con l’A.S.L. di Locri per l’apertura, anche se parziale del Presidio ospedaliero, anche attraverso l’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti da parte del Comune di Gerace per adeguare i locali alle normative di sicurezza che all’epoca erano già entrate in vigore. Senonchè anche il Direttore Generale d’allora, Cesare Pelaja , co-promotore dell’accordo di programma insieme al Sindaco di Gerace, fu estromesso dall’incarico ed anche questo tentativo sfumò.
Con Delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 14/11/2000, l’Amministrazione comunale geracese faceva voti ai vari Enti, a cominciare dal Ministero, alla Regione Calabria ed all’A.S.L. n° 9 di Locri, ognuno per le proprie competenze, di dare soluzione per l’apertura del Presidio Ospedaliero di Gerace. Negli anni dal 1998 al 2004, su impulso dell’Amministrazione comunale, furono contattati svariati Enti ed Istituti Privati Ospedalieri al fine di trovare un partner privato per la creazione di una società mista pubblico – privata per la gestione del presidio Ospedaliero, dal Gruppo Tosi di Torino al Gaslini di Genova, a Cooperative di Catania e Palermo, al Santa Lucia di Bari, al Gemelli di Roma ecc., senza, però il benché minimo riscontro non tanto dagli Istituti Ospedalieri ma dalla Regione Calabria che non mostrò alcun interesse alla realizzazione della società. Nel 2001, il Consiglio regionale della Calabria nel Bilancio di Previsione Regionale di quell’anno stanziò 10 miliardi delle vecchie lire da destinare all’A.S. n° 9 di Locri per l’attivazione del Presidio. Tale somma, nonostante le ripetute interrogazioni e sollecitazioni politiche non fu mai destinata dalla Regione Calabria.
Nel 2004 si presentò quello che, allora, fu ritenuta l’unica proposta concreta di utilizzo dell’immobile anche se non andava a rispettare la destinazione originaria. Infatti, da una richiesta formale da parte del Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria della Calabria, fu proposto un accordo di programma con il Comune di Gerace, la Provincia di Reggio Calabria, l’Azienda sanitaria di Locri e la Regione Calabria per la riconversione dell’immobile in un Centro Psichiatrico d’Eccellenza per la Cura Mentale dei detenuti, associato ad un Centro di ricerca scientifica legato allo studio delle patologie mentali. Nonostante l’accordo politico – istituzionale totale da parte di tutte le forze politiche calabresi, dei sindacati e del Consiglio Comunale di Gerace che votò a maggioranza nella seduta aperta del 24 marzo del 2004, consapevoli, tutti ed ognuno, del fatto che il nuovo Piano Sanitario Regionale andava a considerare la destinazione dell’immobile ad Ospedale di Comunità, il progetto non si realizzò, si ritiene, per degli impedimenti di carattere politico – ricattatorio ai danni dell’allora Assessore Regionale alla Salute che preferì non firmare, appunto, l’Accordo di Programma. Nei mesi susseguenti all’omicidio di Fortugno (ottobre 2005), intanto, su sollecito dell’allora Prefetto di Reggio Calabria Luigi De Sena e di concerto con la terna commissariale proposta dal Ministro dell’Interno e nominata dal Presidente della Repubblica per la gestione dell’Azienda Sanitaria di Locri, l’Amministrazione Comunale lavorò circa un’ipotesi di utilizzo dell’immobile, sia rispettando l’originaria destinazione, sia attuando ipotesi diverse.
Con Legge Regionale n. 11 del 19 marzo 2004, è stato approvato il Piano regionale per la salute 2004/2006 che prevedeva l’utilizzo dell’immobile come ospedale di Comunità , insieme ad altri immobili dislocati nel territorio regionale. Con Delibera di Consiglio Comunale n. 40 dell’11/11/2006, venne richiesta alla Regione Calabria la ri-acquisizione al Comune di Gerace della proprietà dell’immobile, motivando la stessa sulla base dell’articolato del D.Lgs. 502/92 – art. 5 comma 2 e 5 lett. f e dopo che erano trascorsi ben dieci anni dall’avvenuta consegna dell’immobile stesso all’Azienda Sanitaria e che, grazie alle vicende sopra esposte, l’immobile non era mai stato attivato e reso funzionante. Detta delibera fu trasmessa, con raccomandata A.R. alla Presidenza della Giunta Regionale calabrese e all’Assessorato alla Sanità regionale ma senza alcun esito. Ad oggi, sulla base di accertamenti determinati dall’Ufficio Tributi di questo Comune, è stata emessa a ruolo la somma complessiva di 285.250,00 euro, notificata attraverso Cartella Equitalia alla Regione Calabria e relativa alla mancata corresponsione dell’imposta comunale Ici (anni 2011 – 2016), senza avere, peraltro, da parte dell’ente regionale, nessun rimborso in merito.
Con Delibera di Consiglio Comunale n. 3 del 15/01/2013, si chiedeva alla Regione Calabria di “conoscere i programmi e le determinazioni assunte o che si intende assumere in merito all’utilizzo della struttura ospedaliera di Gerace sita in Via largo Piana”, ma non ottenendo, anche in questo caso, nessuna risposta da parte della Regione. Con Delibera di Giunta Comunale n. 32 del 20/04/2015, si chiedeva l’inserimento, nella nuova rete ospedaliera, di un “Centro di eccellenza per attività residenziale e di Riabilitazione presso la struttura sanitaria di Gerace……per come promosso e proposto con deliberazione del Commissario Straordinario dell’ASP Reggio Calabria . 635 del 07/08/2014…”. Orbene, a distanza di vent’anni dall’acquisizione della proprietà da parte della Regione Calabria dell’immobile in questione, nulla è stato fatto, concretamente, da parte dell’ente regionale, al fine di rispettare i dettami contemplati dalla citata legge 502/92 determinando un deterioramento della struttura oggetto di infiltrazioni d’acqua e di totale abbandono ed incuria da parte del proprietario.
In forza dell’avvenuto trasferimento della proprietà, non è stata sottoscritta apposita convenzione tra comune di Gerace e Regione Calabria contemplante diritti ed obblighi da parte né del concedente nè del concessionario e quindi, tale trasferimento può ritenersi carente anche dal punto di vista giuridico – formale. Allo stato attuale, considerato il notevole lasso di tempo trascorso (20 anni) dalla Delibera di Consiglio Comunale del luglio 1996 ad oggi, non si è riscontrata nessuna volontà da parte delle Regione Calabria, di utilizzare né dal punto di vista sanitario né per altri scopi l’immobile di Via Largo Piana. Quindi l’attuazione della legge 502/92 non è avvenuta per responsabilità esclusiva della Regione Calabria. Per tale motivo il consiglio comunale di Gerace ha deliberato di diffidare la Regione Calabria in nome del suo rappresentante legale – Presidente della Regione Calabria, di adempiere all’inserimento, all’interno del Piano Regionale di Rete Ospedaliera l’immobile di Via largo Piana di questo Comune, destinato a Presidio Sanitario entro sessanta giorni dall’avvenuta notifica della presente Delibera alla Presidenza della Giunta Regionale e, decorsi inutilmente sessanta giorni dall’avvenuta notifica della presente Delibera, di richiedere formalmente la restituzione dell’immobile per i motivi citati sopra.
Il consigliere Varacalli, prendendo la parola, ha controbattuto chiedendo la rimodulazione di alcuni parti della delibera, variazioni che Pezzimenti ha però ritenuto marginali rispetto al deliberato. In particolare, Varacalli, chiedeva una sorta di maggiore evidenza, nella delibera, dei passaggi che aveva effettuato la sua amministrazione per questa lunga vicenda peraltro già richiamati nel testo della delibera. Il Sindaco, nel suo intervento finale, ha voluto evidenziare che è ormai da diversi giorni che esistono dei contatti presi da lui direttamente, sia con la Regione Calabria che con la dirigenza dell’Asp, in merito ad un possibile utilizzo dell’immobile come RSA dichiarandosi quindi fiducioso sul fatto che la Regione possa utilizzare, anche parzialmente, l’immobile. Sul punto la maggioranza ha votato a favore, Varacalli e Lizzi si sono astenuti, mentre Macrì (Uniti per Gerace) ha votato contrario. Il terzo punto riguardava l’approvazione del regolamento per il trasporto scolastico comunale.
Anche qui il Vicesindaco Galluzzo ha voluto chiarire i motivi che hanno portato all’approvazione del regolamento, che si è reso necessario per cercare di mettere ordine e disciplinare così un servizio, attualmente gratuito, che l’Ente garantisce agli alunni dei plessi scolastici geracesi. Ciò al fine di garantire una maggiore efficienza del servizio stesso, maggiore puntualità per l’arrivo a scuola degli alunni ed il loro rientro a casa in tempi ragionevoli. Galluzzo ha preannunciato l’intenzione di creare dei punti di raccolta sul territorio per razionalizzare i tempi di trasporto degli alunni da e per i plessi scolastici. Il Consigliere Lizzi si è soffermato sull’importanza di aggiungere delle integrazioni nel regolamento, in particolar modo la previsione da parte di qualche associazione di volontariato che possa offrire il servizio di accompagnamento dei ragazzi. Varacalli, invece, ha obiettato in merito alla distanza prevista nel regolamento (400 metri ) dai plessi scolastici, inferiore al quale, l’alunno non sarebbe titolato a farne richiesta del servizio scuolabus, ed in merito anche alla previsione, contenuta nel regolamento di una possibile compartecipazione alle spese da parte delle famiglie, per lo svolgimento del servizio.
Galluzzo ha accolto le integrazioni di Lizzi, mentre per sulla osservazioni di Varacalli ha affermato che (riguardo i 400 metri) è facoltà del settore competente accogliere o meno possibili richieste che possano provenire da famiglie residenti anche nelle immediate vicinanze del plesso scolastico, mentre, per quanto riguarda la compartecipazione, ha espresso il suo convincimento in ordine alla previsione nel regolamento, considerato che un possibile aumento demografico potrebbe comportare l’aggiunta di un terzo scuolabus che, attualmente, non sarebbe possibile gestire gratuitamente. Nella fase di votazione la maggioranza (più il consigliere Lizzi) hanno votato a favore, “Uniti per Gerace” astenuto. Infine, le attese e previste comunicazioni del sindaco in merito all’andamento gestionale dell’ente.
Pezzimenti ha annunciato che il collaudatore dei lavori inerenti l’adeguamento sismico della scuola di Via Fabio Filzi ha comunicato l’imminente crollo di un solaio e questo fatto è in netto contrasto con le affermazioni dell’ex sindaco Varacalli che nell’ultima seduta di consiglio si dichiarò orgoglioso per il progetto realizzato. Il Primo Cittadino ha poi comunicato lo stato dell’arte dei lavori inerenti il canalone Pitturi (Lavori mai partiti per una la mancanza del codice CIG e per le dimissioni del direttore dei lavori) . Pezzimenti ha voluto ribattere in modo energico a Varacalli, evidenziando come lo stesso voglia “trovare il marcio” anche su piccoli interventi effettuati dall’attuale amministrazione e che però erano stati da lui trascurati in precedenza.
In merito poi alla nomina del nuovo coordinatore regionale dei Borghi più Belli d’Italia avvenuta nella riunione di Santa Severina, lo scorso 1 ottobre, il Sindaco Pezzimenti ha contestato duramente al presidente del Club, l’ingiustificata presenza, in quella sede, dell’uscente Varacalli. Un fatto da stigmatizzare, perché, sono stati proprio i cittadini di Gerace a mandarlo a casa e lui questo fatto non lo tollera perché passerà alla storia per essere stato il primo sindaco di questa città a non essere riconfermato per la seconda volta, cosa che in passato era riuscita a Fimognari, allo stesso Pezzimenti ed a Salvatore Galluzzo. Pezzimenti ha concluso ribattendo alle esternazioni del consigliere Varacalli in merito al comportamento tenuto dai dipendenti comunali dell’ufficio tecnico che, sotto la sua gestione, a suo dire, non avevano dato segni di collaborazione. Il sindaco Pezzimenti, invece, al riguardo, ha espresso grande ammirazione per l’abnegazione verso il lavoro dimostrato dai due geometri comunali, a suo dire vittime di “mobbing” durante il mandato Varacalli, stigmatizzando anche le assurde richieste di copie di interi progetti, atti, determine presentata dal consigliere Varacalli il giorno prima del civico consesso, tutti documenti (ha specificato il Sindaco) che riguardano la precedente gestione amministrativa e non la nostra.