Criminalità organizzata ed Europa. Laura Ferrara (M5S) ne parla all’Unical
È ora che l’Europa, composta da 28 Stati membri con 28 codici penali diversi, si impegni nella lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata con una normativa estesa su tutto il territorio continentale. Anche su questo tema verterà la relazione che mercoledì 12 ottobre alle ore 12.30, l’eurodeputata Laura Ferrara presenterà in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017, promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria, sotto l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
“Corruzione e criminalità organizzata: una sfida europea” questo il titolo della giornata di riflessione a cui prenderà parte, appunto, la Ferrara, relatrice del Report sulla lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. «Parlare del report al mondo accademico calabrese, agli studenti in particolare, è per me un’occasione assai importante – commenta l’eurodeputata calabrese – in particolar modo lo è in questo momento, a pochi giorni dalla votazione che si terrà in plenaria a Strasburgo. Grossi passi in avanti sono stati compiuti per l’introduzione nell’ordinamento giuridico europeo del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il report già approvato nella Commissione Libe (Libertà civili, Giustizia e Affari Interni) dovrà ora essere approvato definitivamente in plenaria e poi come Movimento 5 Stelle faremo pressione sulla Commissione affinché ci sia una proposta legislativa contro mafia e corruzione in tutta Europa». Il report, che porta la firma principale dell’europarlamentare calabrese, vuole dare continuità ai lavori della Commissione CRIM, istituita nel 2012, ed alla risoluzione approvata nel 2013 che si proponeva di attuare un piano di azione europeo contro criminalità, corruzione e riciclaggio di denaro. «Un piano ambizioso di contrasto alle mafie rimasto purtroppo lettera morta – commenta Laura Ferrara – da lì è partito il lavoro meticoloso fatto per il Report di cui sono relatrice, gli ambiti di interesse sono diversi, dai reati ambientali alle frodi sui fondi comunitari. L’Italia ha una legislazione antimafia avanzata e può rappresentare un modello importante per gli altri Stati membri – conclude l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle –. L’auspicio è che tutte le Istituzioni europee comprendano quanto la mafia rappresenti oggi un reale pericolo a livello globale. Nel frattempo non posso che essere contenta di illustrare il lavoro svolto finora in questa direzione ad una platea di studenti universitari, affinché la pressione per la stigmatizzazione della criminalità parta dal basso e sia sempre più efficace».