Salute: a Reggio Calabria campagna “Un minuto che vale la vita”

Reggio Calabria Attualità

La campagna di sensibilizzazione "Un minuto che vale una vita", patrocinata dal Consiglio regionale, (nell'ambito del progetto "Oasis" - Observational Aneurysm Study: The Italian Screening), per la prevenzione dell'aneurisma aortico addominale, sara' argomento di un incontro fra il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, il capogruppo del Pdl, Luigi Fedele ed il professore Pietro Volpe, Direttore dell'Unita' Operativa di Chirurgia Vascolare dell'Azienda Ospedaliera "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria. L'Unita' di Chirurgia vascolare ed Endovascolare di Reggio e' stata, infatti, individuata dalla SICVE (Societa' italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare), quale centro di riferimento regionale, insieme a Cosenza e Catanzaro. All'incontro che si svolgera' mercoledi' 10 novembre, alle ore 12.00, a Palazzo Campanella, nello studio del Presidente Talarico, parteciperanno anche il Commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera, "Bianchi-Melacrino-Morelli", di Reggio, Carmelo Bellinvia e il Presidente dell'Ordine dei Medici di Reggio, Pasquale Veneziano. Nel corso del colloquio si parlera' di questa campagna di prevenzione promossa dalla SICVE assieme all'Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e realizzata con l'Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e del Ministero della Sanita'. A marzo 2010, erano gia' stati resi noti i risultati di una prima indagine che aveva visto coinvolti 100 senatori i quali avevano risposto all'invito di sottoporsi ad un esame ecografico. Programma di prevenzione nazionale, "Un minuto che vale una vita" offre la possibilita' ad una parte della popolazione italiana maschile tra i 65 e gli 80 anni, di usufruire di visite specialistiche gratuite, durante le quali verra' effettuato un esame Eco-Color-Doppler per valutare il diametro dell'aorta addominale ed individuare l'eventuale presenza di un aneurisma. I sanitari che si dedicheranno all'indagine sulla popolazione residente, s'impegneranno a titolo personale e gratuito ed al di fuori del normale orario di servizio, per prevenire un malattia che, nel nostro Paese, provoca ancora 6.000 morti l'anno.