Grande partecipazione alla II tappa del “Tour per il no”
In una sala gremita di giovani, amministratori e cittadini, si è svolto il secondo incontro del "Tour" promosso da Idea Calabria, per spiegare ai cittadini della nostra Provincia, perchè "votare no è un dovere". Dagli interventi e dal dibattito sono emerse, in tutta la loro drammaticità, gli aspetti più controversi di questa riforma, che riguardano in particolare aspetti legati all'accentramento dei poteri in una unica persona, in quanto, vengono eliminati i contrappesi, attribuendo, tra l'altro, allo Stato, competenze legislative in materia di politiche sociali, tutela della salute, governo del territorio, ambiente e turismo che sono l'ossatura dell'autonomia regionale. Mentre altre competenze ,saranno elemento di contenzioso stato-regioni. Le drammatiche conseguenze di questa riforma costituzionale, emergeranno nella loro drammaticità dal combinato disposto riforma e. Uova legge elettorale. L'italicum, è una legge pericolosa, di fatto spoglia il cittadino della sovranità popolare e rischia di consegnare tutto il potere politico ad una minoranza, perché' prevede, un premio di maggioranza, che assegna, il 54% dei deputati.
Nel dibattito, sono intervenuti: Sergio Gualtieri Vice Sindaco di San Lorenzo e promotore dell'iniziativa, Pietro Borrello coordinatore di Idea Calabria, l'avvocato Michele Filippelli, Presidente del comitato scientifico C. Studi "La Pira" ed il Presidente dell'Amministrazione provinciale Giuseppe Raffa. Nel corso del dibattito ha preso, inoltre la parola, Leonardo Raso, coordinatore di Idea Calabria nella Piana alta.
"è una riforma pericolosa, ha dichiarato il Presidente Raffa, perchè modifica profondamente una Costituzione dichiarata la più bella del mondo e che è stata fatta da padri costituenti di chiara fama e specchiata moralità. “Per questo, ha continuato il Presidente dell'Amministrazione provinciale, un parlamento ritenuto illegittimo dalla corte costituzionale, non può modificare una costituzione fatta da una assemblea costituente. "noi non riteniamo -ha continuato Raffa- che la Costituzione non si possa toccare, ma affermiamo che la Costituzione così modificata trasforma la nostra democrazia in una oligarchia assoluta accentrando il potere nelle mani di pochi. C'è il rischio concreto che, la nostra Costituzione diventi un ponte tra due dittature. Vogliamo che i nostri figli vivano in una nazione che basi i propri principi, su cardini di libertà e di democrazia partecipata”.