Trivellazioni, M5S Crotone al Sindaco: ricorra al Tar e fermi lo scempio
"Il silenzio del Primo Cittadino di Crotone, alla notizia dell’autorizzazione della ricerca di idrocarburi davanti alle coste dei nostri mari ci lascia basiti, eppure in campagna elettorale e dopo la sua elezione diceva: Crotone deve diventare da città sul mare a città di mare. Ebbene, signor Sindaco, il Governo centrale ha deciso cosa deve essere il mare di Crotone, un territorio di conquista per le multinazionali del petrolio, come si deduce dai seguenti decreti pubblicati sul sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente: D.M 288 del 18 ottobre 2016, con cui si conclude con esito positivo la procedura VIA inerente all’indagine geofisica nell’area dell’istanza in mare d 85 F.R-GM”.
Esordisce così la lettera aperta che il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Crotone, composto dai consiglieri Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia ha inviato al sindaco Ugo Pugliese.
“L’area del permesso di prospezione – spiegano nella missiva i due Pentastellati - ha una estensione di 748,4 km2 ed è ubicata nel mar Ionio settentrionale, zona “F”, a largo delle coste calabresi. Il progetto prevede l’acquisizione di circa 229 km di linee sismiche 2D mediante tecnologia Air-Gun ed eventuale rilievo geofisico 3D. Proponente: Global MED LLC. D.M 287 del 18 ottobre, con cui si conclude con esito positivo la procedura VIA inerente all’indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 86 F.R-GM”. L’area del permesso di prospezione ha una estensione di 748,6 km2 ed è ubicata nel Mar Ionio settentrionale, zona “F” a largo delle coste calabresi. Il progetto prevede l’acquisizione di circa 222 km di linee sismiche 2D mediante rilievo geofisico 3D. Proponente: Global MED LLC”.
In sostanza, secondo Sorgiovanni e Correggia, è stato annunciato “lo scempio dei tratti di mare che resteranno esposti all’attività di ricerca e prospezione con gravi danni ambientali, se non si arresta questa azione. Da quando – aggiungono - è iniziata la procedura di autorizzazione, innumerevoli sono state le osservazioni contrarie da parte dei comuni della costa interessata e di associazioni e comitati (ad eccezione del comune di Crotone). La Global Med (la società che procederà alla ricerca con il metodo Air- Gun) risponde in maniera volontaria [nel senso che non è più tenuta a farlo per legge] ma non risponde al alcune accezioni di carattere scientifico, dando invece conferma alla questione relativa all’acidificazione delle acque che altera la propagazione del suono; inoltre, sull’utilizzo degli Air-Gun, non esistono studi nel mare ionio”.
I Cinque Stelle crotonesi, pertanto pongono alcuni quesiti al sindaco, e cioè: “Come si pone questa amministrazione davanti alla sciagurata possibilità di nuove trivellazioni davanti alle nostre coste e in relazione alla subsidenza nel nostro territorio o di fronte ai vari studi che mettono in correlazione il suddetto fenomeno e le attività di estrazione di idrocarburi? Che vantaggi ha avuto il nostro territorio con le attività dell’ENI?”.
Data poi la chiara posizione di contrarietà a queste attività ribadita in più occasioni dal Movimento, lo stesso invita il sindaco ad attivare con la massima urgenza (“anche al fine di evitare ogni possibile decadenza”) i rimedi previsti dalla legge, tra cui l’impugnativa dei decreti davanti al Tar così da evitare “l’annunciato scempio ambientale e le sue gravi ed accertate conseguenze”.
“Naturalmente, si auspica che, accanto alla reazione in sede giudiziaria – concludono Sorgiovanni e Correggia - vi sia l’avvio di ogni opportuna iniziativa anche a carattere politico, volta a sensibilizzare gli organi del Governo centrale circa la necessità di preservare, da ogni aggressione, i bellissimi tratti di mare del nostro territorio".