Serrao (Fdl-An): Amministrative a Catanzaro, Flora Sculco passa all’incasso
"Catanzaro dovrebbe farsi apprezzare come capoverso di un’intera area-sistema: queste sono le dichiarazione del consigliere regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, una nuova declinazione, un nuovo termine, dove capoverso è da intendersi come sinonimo di ribaltamento – a testa in giù (?) – un qualcosa di innovativo nel lessico politico, che abbia un nuovo profumo, anche un po’ petaloso!".
Lo sostiene Alfredo Serrao, Portavoce cittadino di FdI-AN Catanzaro, in una nota nella quale prosegue affermando che “naufraga così, immodestamente, quanto sembrava una buona intenzione politica e si riscopre il solito vecchio metodo della bandierine – alla Emilio Fede – dove anche la Sculco scopre le sue carte, passando troppo presto all’incasso, in quello che sembra diventato un bancomat politico: le prossime elezioni amministrative nella città di Catanzaro”.
“Ragionare seriamente su un progetto che da politico si trasformi in amministrativo a valenza regionale, capace di restituire all’intera area centrale della Calabria una valenza sostenibile di sviluppo e di ricucitura dei singoli territori – continua Serrao - non consente a nessuno, Sculco inclusa, di svilire questo progetto ad una disputa di cortile, dove inserire presunte leadership gallinacee, la cui credibilità si ferma necessariamente alla soglia del pollaio. Ragionare autenticamente su un azione che riconosca a Catanzaro lo status di capoluogo di regione, non già solo come riferimento istituzionale o geografico, cosa peraltro utile a tutta la Calabria, richiede da parte di tutti riconoscere limiti, ma soprattutto rispettare alla pari titolarità di espressione, che sia costruttiva e, non solo e soltanto invasiva, o meglio da invasione”.
Per il portavoce di Fratelli d’Italia, dunque quella di Sculco “è un invasione di campo … in termini di occupazione territoriale, una forma di trasmigrazione di intenti e di metodi, sperimentati in altri lidi, i cui risultati sono ormai da memoria storico politica. Ma soprattutto è lesiva della dignità e della scelta politica dei cittadini catanzaresi, che hanno il diritto di esprimere nella prossima competizione il “loro” sindaco, che nasca da un confronto democratico e non già, da un format alla Sculco, che parla di leadership politica e non già – cosa più giusta – di convergenza o condivisione politica di un progetto qualificante capace di superare gli schemi, che sappia fare sintesi individuando i soggetti per realizzarlo”.
“La politica e l’intuizione – continua Serrao - sono e restano un fatto di assoluta serietà, che sappia magari rispettare l’autonomia dei territori, magari nella capacità intellettuale di superare anche il limite di metodo e geografico rappresentato dalla colonna di Hera Lacinia, che consideri le elezioni un fatto di ordinario esercizio democratico, magari all’interno delle quali sia progettuale un programma straordinario amministrativo, come ha correttamente fatto, anche in questo frangente il sindaco Abramo, la cui leadership, forse anche non politica, resta nei fatti quale amministratore capace e riconoscibile".