Personale al Comune di Catanzaro, Capellupo: si usino metodi oggettivi

Catanzaro Attualità

“Da tempo affermo che le politiche del personale messe in piedi dall’amministrazione Abramo sono pessime e non tengono conto delle reali esigenze della macchina burocratica, della sua produttività e quindi degli interessi della città".

Lo afferma il consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo, in una nota in cui accusa il la giunta di “un insieme di clientele nella gestione del personale e nelle sue premialità, dove troppo spesso vince l’assenza di logica, la continua fedeltà al capo, il potere di controllo sui settori e la concentrazione di risorse”.

Capellupo sostiene che si era già formalmente lamentato “delle schede di valutazione del personale che in molti casi – dice - sembravano essere state precompilate senza tenere in considerazione la fotografia reale dell’Ente ed il valore di ogni singolo dipendente. E così accade, generalmente, anche per l’attribuzione di ulteriori premialità economiche dove spesso i più meritevoli sono messi in terza o quarta fila”.

“Quello che si sta consumando in questi giorni sulle Progressioni economiche orizzontali (PEO)” per il consigliere “appare lesivo della dignità dei lavoratori: dalla lettura degli atti, infatti, si apprende che nei diversi settori risultano degli idonei in base alle graduatorie di calcolo ma gli stessi vengono esclusi dai benefici per insufficienza delle risorse economiche. Mi sembra una beffa per un personale già esiguo, stanco, sottopagato e mal gestito. Si badi non parliamo di risorse ingenti ma parliamo di spiccioli che però sono importanti nella situazione economica che viviamo e si portano poi singolarmente sul calcolo della pensione”.

Capellupo sostiene che “i beneficiari esclusi per insufficienza economica sono poche decine e la copertura economica per assicurare anche a loro la progressione economica orizzontale ammonta nel totale a poche migliaia di euro annui ovvero si tratta di poche decine di euro annui a testa di premialità. Una miseria. Insomma sarebbe bastata una festa di quartiere elettorale in meno per assicurare maggiore dignità a questi dipendenti comunali ma vallo a spiegare al Sindaco ed alla sua maggioranza che hanno scelto diversamente. Già perché la politica è fatta di scelte”.

Il consigliere aggiunge poi “che quando si creano metodi per l’attribuzione di premialità occorre che risultino oggettivi e facciano reale selezione: se premio quasi tutti e lasco fuori solo pochi ho creato un fattore di discriminazione interna; quando la politica orienta male restano fuori, quasi sempre, quelli senza santi in paradiso o considerati inutili perché alle soglie della pensione. I dipendenti dell’Ente che fanno un lavoro immane, in situazioni vergognose di mezzi e risorse, con un Palazzo comunale che letteralmente cade sulle loro teste meritano rispetto perché sono loro e non le decine di assessori scelti da Abramo a fare camminare la macchina amministrativa e - conclude - a evitare la stasi della città che certa politica negativa troppo spesso vorrebbe imporre ai catanzaresi”.