Albergo diffuso a Crosia, oltre la crisi turismo balneare
Sulla capacità di riqualificare e di ripopolare i nostri centri storici rendendoli autentici attrattori turistici territoriali in tutti i mesi dell’anno si misura, ormai, la qualità e la visione strategica del governo locale. È con questo approccio, politico e di metodo, che le amministrazioni comunali, soprattutto nella nostra regione, devono saper guardare oltre quello che, con ogni evidenza, rappresenta il fallimento di un modello di sviluppo turistico esclusivamente balneare che si è ridotto ormai ai suoi minimi termini storici. È su queste premesse che riteniamo lungimirante e vincente, nel medio e lungo termine, destinare un’attenzione nuova e diversa alla rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato del nostro borgo. In questa prospettiva, che è di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, non solo del centro storico ma di tutto il territorio comunale, si inserisce l’adesione dell’Amministrazione Comunale a Nostos – Rete degli alberghi diffusi.
Così come siamo altresì convinti che per l’effettiva riuscita di un progetto così ambizioso che coinvolge numerosi altri territori non sia sufficiente la pur indispensabile rigenerazione edilizia e funzionale di tante case che ad oggi risultano inutilizzate ed abbandonate. Servirà, infatti, una larghissima condivisione di tutti gli animatori commerciali ed imprenditoriali potenzialmente coinvolgibili attorno ad un percorso di rilancio complessivo della qualità della vita dei centri storici che è di natura valoriale e culturale, prima ancora che economica. È quanto dichiara il Sindaco Antonio Russo invitando la cittadinanza ed i colleghi del territorio a partecipare, il prossimo lunedì 5 dicembre, alle 17, presso il Palateatro, all’evento di presentazione del progetto al quale il Comune ha aderito nei mesi scorsi.
Il borgo di Crosia rappresenta una delle tessere del ricco mosaico composto dai 34 territori che, dal versante ionico cosentino a quello crotonese, stanno concorrendo a realizzare il progetto avviato nel 2014 dallo Studio Tecnico PF & Co. Sas e ufficializzato a Rossano alla presenza dell’assessore regionale alla pianificazione territoriale ed urbanistica Franco Rossi, nel mese di luglio 2016: consolidare una vasta rete di alberghi diffusi sotto un unico Brand. Riqualificazione e valorizzazione dei centri storici. Sono tre le fasi strumentali al raggiungimento di questo obiettivo: una prima di analisi del territorio con il censimento degli edifici e del patrimonio immobiliare esisteste; una seconda fase di pianificazione urbanistica ed una terza relativa al progetto turistico residenziale. Crosia si trova al termine del primo step. Saranno illustrati i dati di questa ricognizione, una banca dati che l’ente potrà eventualmente utilizzare per partecipare ai bandi regionali. Autentico valore aggiunto dell’intero progetto Nostos (il cui nome, in greco classico, significa ritorno) vi è il concetto di ritorno alla terra, all’identità ed al valore del tempo.
Psa E albergo diffuso - verso una carta dei valori. È il titolo dell’evento che prevede, dopo i saluti del Primo Cittadino, gli interventi del consigliere comunale delegato alle politiche del centro storico Francesco Russo e del responsabile di Nostos, Francesca Felice. Coordinati da Lenin Montesanto porteranno il loro contributo anche il consigliere comunale delegato al Psa Giovanni Greco, l’Assessore all’Urbanistica di Corigliano Raffaele Granata, i Sindaci di Calopezzati Franco Cesare Mangone, di Cassano all’Ionio Giovanni Papasso e di Rossano Stefano Mascaro, il Dirigente del settore Urbanistica di Rossano Giuseppe Graziani e Domenico Passerelli, Presidente dell’INU Calabria. Sono stati chiamati, inoltre, a condividere l'esperienza virtuosa già avviata in altri territori i Sindaci di Cirò Mario Caruso e di Saracena Mario Albino Gagliardi, l’Assessore al Turismo di Villapiana Stefania Celeste e Daniele Kihlgren, l'imprenditore italo-svedese che ha realizzato, attraverso la Sextantio Spa, una delle prime esperienze di albergo diffuso e ripopolamento di un centro abbandonato da decenni (S.Stefano di Sessanio in provincia de L'Aquila) e successivamente nel centro storico di Matera, Capitale europea della Cultura 2019.