Turismo. Sindaco Cariati: per la Sibaritide necessaria una “Destination management organization”
Sviluppo locale partendo dal presupposto che i singoli comuni non hanno né le risorse umane né quelle economiche né soprattutto le competenze professionali per disegnare e raggiungere determinati obiettivi.
Si deve dunque mettere insieme le risorse pubbliche e provare e dare vita per la Sibaritide ad una Destination Management Organization (Dmo), ovvero una gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi) affidata ad organizzazioni senza scopo di lucro.
È, questa in sintesi, la proposta avanzata dal Sindaco Filomena Greco intervenuta nel pomeriggio di ieri, martedì 15, all’incontro promosso dal circolo culturale Zanotti Bianco presieduto da Antonio Iapichino ed ospitato nella sala conferenza di Piazza Dante, a Crosia, al quale hanno partecipato, tra gli altri, i Sindaci di Crosia, Bocchigliero e Longobucco, Antonio Russo, Alfonso Benevento e Giovanni Pirillo insieme a Caterina Urso, docente di diritto, a Pina De Martino, dirigente scolastico e componente del gruppo operativo del Circolo e a Francesco Lo Giudice, curatore del volume Governare insieme.
“Se siamo tutti convinti e consapevoli che l’analisi dell’esistente – ha sottolineato il Primo Cittadino – rappresenti il punto di partenza delle nostre valutazioni e delle nostre aspirazioni a costruire oggi un futuro migliore del presente, allora diventa obbligatorio riuscire a mettere in discussione metodi ed esperienze già vissute, senza retoriche o fuga dalle proprie responsabilità, a ciascun livello. Tradotto: quanto sperimentato fino ad oggi, nel pubblico e nel privato, salvo eccezioni ovviamente, necessita di un ripensamento, partendo dai risultati e misurandoli rispetto a tanti casi di successo, vicini e lontani, che dovrebbero rappresentare l’unica bussola per il governo del territorio”.
“Va ripensata radicalmente – ha proseguito la Greco – l’attenzione sui centri storici che, come dimostrano tutti gli esempi di successo, sono l’unica strada e strategia vincente non solo per contribuire all’obiettivo di zero consumo del territorio contro la cementificazione che in Italia ha mangiato 7 metri quadrati al secondo ma per avviare per davvero una riqualificazione e rivitalizzazione dei nostri borghi e dell’entroterra, favorendo solo così lo sviluppo forte e durevole anche delle altre componenti, ad esempio del mare e della montagna. Non è accaduto il contrario fino ad oggi e occorre prenderne atto”.
Recuperare, condividere e analizzare professionalmente (rivolgendosi a società specializzate) tutti i dati necessari ad una qualsiasi lettura dell’esistente e programmazione turistica futura; censire e comunicare in modo unitario l’offerta ricettiva territoriale, stimolando la qualificazione di quella esistente e promuovendo la nascita di nuova ricettività soprattutto diffusa soprattutto riqualificando i centri storici e puntando sull’entroterra come destinazione inedita ed inesplorata (tra le più ricercate secondo tutte le misurazioni turistiche internazionali alle quali purtroppo i comuni non fanno riferimento); costruire ed avviare una promozione integrata e sistematica della destinazione turistica territoriale, comunicando una sua immagine univoca ed esaltandone le peculiarità, puntando essenzialmente sui Marcatori Identitari Distintivi (MID), così come definiti nel Manuale Strategico per lo sviluppo dei turismi in Calabria, predisposto dalla Regione Calabria.
“Sono, questi – ha sottolineato il Primo Cittadino - alcuni degli obiettivi a cui guardare insieme, attraverso la condivisione di una DMO per la Sibaritide alla quale demandare anche di sollecitare la collaborazione tra gli operatori della filiera turistica (associazioni, strutture ricettive, agenzie di viaggio, tour operator, incoming, enti pubblici) presenti nel territorio.
Ma anche di organizzare e promuovere la formazione degli operatori turistici e della ristorazione territoriale orientandola alla valorizzazione dell’identità agroalimentare ed enogastronomica regionale, avendo come obiettivo la tutela della sovranità alimentare e l’elevazione della qualità del prodotto e dei piatti, la comunicazione della biodiversità e la diversificazione delle proposte sulla base di tutti i turismi praticabili 365 giorni l’anno.
Prevedere poi il supporto e la consulenza alle imprese per superare eventuali lacune gestionali e creare le condizioni di una effettiva destagionalizzazione dell’accoglienza, superando gli attuali ed insostenibili limiti di un cosiddetto turismo, che tale non è affatto, concentrato con tutte le sue contraddizioni in sole poche settimane ad agosto.