Questura di Reggio Calabria, fine anno: tempo di bilanci
L’impegno profuso dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato del Reggino, nel corso del 2016 che sta per terminare, ha consentito di raggiungere lusinghieri risultati in tutti i settori d’intervento, dalla prevenzione al controllo del territorio e nel contrasto alla criminalità organizzata.
L’EMERGENZA IMMIGRAZIONE
Anche per l’anno in corso è meritevole di menzione la voce rappresentata dall’impegno operativo profuso, tra gli altri, dagli appartenenti alla Polizia di Stato, per fronteggiare l’emergenza del fenomeno migratorio caratterizzato dai numerosi sbarchi avvenuti in provincia, in special modo presso il Porto di Reggio Calabria, ma anche nella Locride e nel comprensorio di Palmi.
A tal proposito, nell’ambito delle operazioni umanitarie, sono stati soccorsi circa 15.000 migranti per un totale di 39 sbarchi, fronteggiati con grande spirito di sacrificio e sensibilità da tutto il personale della Polizia di Stato impegnato, in particolare da quello dell’Ufficio Immigrazione e del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. Questi ultimi si sono contraddistinti per la meritoria opera, non solo di prima accoglienza ed assistenza, ma soprattutto di identificazione e di sicurezza in funzione antiterrorismo.
Sono stati gestiti migranti provenienti dalle zone sub-sahariane e da quelle considerate a rischio guerra del Corno d’Africa e del Medio Oriente. Nell’ambito di tale attività, sono stati tratti in arresto 36 “scafisti”, ai quali è stato contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalle condizioni, spesso al limite della sopravvivenza, dei clandestini.
L’AGGRESSIONE PATRIMONI ILLECITI
Rilevante è anche il dato relativo alle misure di prevenzione, in particolare di quelle di carattere patrimoniale. Sono state implementate le attività della Divisione Anticrimine, con 5 sequestri e 8 confische di patrimoni appartenenti o, comunque, riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. 124 sono stati gli Avvisi Orali emessi, 36 le proposte di Sorveglianza Speciale, 33 gli Ammonimenti, 63 i provvedimenti di Daspo e 10 gli esercizi commerciali chiusi perché frequentati da pregiudicati.
LE ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA
Nel dettaglio relativo ai risultati conseguiti, nel corso dell’anno 2016 sono state arrestate dal personale della Polizia di Stato 458 persone, di cui 190 su iniziativa della P.G. e 268 su delega dell’A.G. competente, ne sono state denunciate a piede libero ben 753.
Particolarmente positiva è stata l’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile e dai 9 Commissariati distaccati di della Provincia per il contrasto e la disarticolazione delle cosche di ‘ndrangheta concretizzatisi nella esecuzione di numerose operazioni coordinate dalla Dda contro i clan più potenti e nell’assicurare alla giustizia 6 pericolosi latitanti, di notevole spessore criminale, inseriti nell’elenco dei più pericolosi a livello nazionale. Tra di essi basti ricordare Giuseppe Crea di Rizziconi, Marcello Pesce di Rosarno, Antonio Pelle, detto “la mamma”, di Platì.
IL CONTROLLO DEL TERRITORIO
Per il particolare impatto e la significativa valenza dei risultati conseguiti, è da segnalare la prosecuzione con cadenza quotidiana dei servizi rientranti nel Piano di azione nazionale e transnazionale Focus ‘ndrangheta, elaborato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Il Piano, che ha come obbiettivo la prevenzione ed il contrasto del fenomeno ‘ndrangheta e alle sue articolazioni, per riaffermare i valori della legalità in tutti i settori che contribuiscono al rafforzamento del senso di fiducia nei confronti delle Istituzioni, ha visto l’effettuazione, nell’anno 2016, di 340 servizi operativi sviluppati in forma “massiva” nelle aree periferiche urbane (in modo particolare nei quartieri “Arghillà”, “Sbarre”, “Ciccarello” ed “Archi”) in molteplici ambiti di intervento, tra i quali il controllo delle attività produttive e commerciali, il contrasto all’abusivismo nelle sue molteplici forme, le attività di controllo in ambito edilizio.
Le attività, che hanno consentito anche il controllo di oltre 130.000 persone, sono state svolte con l’ausilio del personale del Reparto Prevenzione Crimine Calabria, anche in provincia, in particolare nella piana di Gioia Tauro, nella Locride e nel basso Ionio reggino.
In ambito provinciale, poi, è stata massima l’attenzione per le attività di contrasto al fenomeno del “capolarato” e delle forme di sfruttamento del lavoro nero, con ben 31 servizi mirati allo scopo dall’inizio dell’anno, 238 sanzioni amministrative comminate per un importo generale di 1 milione e 600 mila euro circa.
Nell’ottica di fornire un ulteriore impulso ed efficacia all’azione di prevenzione e contrasto del triste fenomeno della violenza di genere, poi, la Questura di Reggio Calabria ha realizzato il progetto “…questo non è amore”, volto a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne con la presenza di un Camper della Polizia di Stato con a bordo una equipe multidisciplinare, composta da operatori specializzati della rete anti violenza, per agevolare un contatto diretto con le potenziali vittime, intercettando le loro richieste di aiuto ed offrendo il supporto psicologico ed informativo necessario. L’iniziativa di sensibilizzazione, che ha riscosso ampio successo presso la cittadinanza con risultati apprezzabili, sarà rinnovata anche per il prossimo anno.
LA TUTELA DELL’ORDINE PUBBLICO
Oltre ai positivi risultati ottenuti nel campo della prevenzione e repressione dei reati, significativo e costante è stato l’impegno profuso dalla Polizia di Stato reggina al fine di assicurare l’Ordine Pubblico in occasione delle numerose visite nella città ed in provincia di esponenti politici nazionali e delle Istituzioni Centrali, nonché in occasione dell’esercizio del diritto di manifestare il proprio pensiero, costituzionalmente garantito, da parte dei cittadini.
Sono stati in particolare predisposti 370 servizi per altrettante manifestazioni svoltesi senza alcuna turbativa per l’ordine e la sicurezza pubblica. 5 i funerali vietati nella forma pubblica e solenne ad altrettanti appartenenti a locali cosche di ‘ndrangheta.
LA PREVENZIONE ANTITERRORISMO
Infine, nell’attuale scenario internazionale determinatosi a seguito degli attacchi terroristici di natura islamica, è stato elevato il livello di vigilanza e sicurezza, anche in adesione a precise direttive ministeriali, specie in occasione di particolari eventi di carattere culturale, religioso, sportivo, musicale e d’intrattenimento, connotati da un significativo afflusso di persone.
Il personale della Digos, a tal proposito, è stato quotidianamente impiegato in numerosi servizi di contrasto, anche attraverso mirate attività info-investigative di penetrazione sul territorio, per prevenire fenomeni di radicalismo religioso.