Stabilizzazione precari Arpacal: Il tribunale di Catanzaro assolve Graziano
“Vicenda stabilizzazione precari Arpacal, l’On. Giuseppe Graziano, all’epoca dei fatti Dirigente generale del Dipartimento politiche ambientali della Regione Calabria, assolto con formula ampia perché il fatto non sussiste. Diversamente da quanto prospettato dai capi d’accusa, non è stato riscontrato alcun abuso d’ufficio. Tant’è che in fase dibattimentale tutti gli illeciti imputati sono stati smentiti. Anzi, è stata constatata la corretta applicazione delle leggi e delle norme amministrative vigenti”.
È quanto si legge nella sentenza del Tribunale ordinario di Catanzaro – Prima sezione penale, emessa dal presidente Dott. Alessandro Bravin, giudice estensore Dott.ssa Francesca Pizii, e depositato lo scorso 14 Dicembre 2016. La sentenza di assoluzione è giunta anche su richiesta del Pubblico Ministero, rendendo, di fatto, inappellabile l’esito del Primo grado di giudizio.
La fiducia nell’operato della Magistratura è massima. La giustizia – dichiara Graziano, che nel percorso giudiziario è stato difeso dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Antonella Canino – ha fatto il suo corso e ha sancito in modo inequivocabile la verità dei fatti. Sin dall’inizio della vicenda, non ho mai avuto il minimo dubbio sulla correttezza con la quale ho sempre svolto le mie funzioni di direttore generale del dipartimento Ambiente.
Al Segretario questore del Consiglio regionale, all’epoca dei fatti imputatigli e dai quali è stato pienamente assolto Direttore generale del Dipartimento politiche ambientali della Regione Calabria, erano stati contestati i reati di cui agli articoli 110 e 323, in quanto, in concorso con l’allora direttore generale di Arpacal, Vincenzo Mollace (altro imputato assolto a termine del processo), attraverso la stabilizzazione di otto lavoratori precari della suddetta agenzia regionale, distaccati nella task force del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, avrebbero procurato agli stessi un ingiusto vantaggio patrimoniale.
Il Tribunale di Catanzaro – Prima sezione penale ha constato, anche a seguito del dibattimento del Pubblico ministero, che il fatto non sussiste in quanto le leggi regionali prevedono la stabilizzazione di unità lavorative nel rispetto delle regole giuridiche in materia di stabilizzazione. Inoltre, è stato certificato ad abundantiam che non è stato causato alcun danno patrimoniale all’Ente regione, in quanto l’inquadramento economico-lavorativo degli stabilizzati è rimasto lo stesso rispetto allo stato di precarietà.
Al termine del procedimento giudiziario, oltre a Graziano (assolto con formula ampia), sono stati assolti anche gli imputati Mollace, Rossi, Squillacioti, Santagati e Caparello.