Airc e Firc dispongono 102 mln per la lotta contro il cancro, oltre 2 mln vanno alla Calabria
Grazie a un investimento complessivo di 102 milioni di euro, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e la sua Fondazione hanno assegnato in questi giorni i fondi per 602 progetti di ricerca e 78 borse di studio. Circa 5.000 ricercatori possono così lavorare in laboratori di università, ospedali e istituzioni di ricerca in tutta Italia, prevalentemente in strutture pubbliche, con un beneficio tangibile per i sistemi della ricerca e della sanità del nostro Paese.
Un vero e proprio esercito di scienziati composto per il 63% da donne e per il 52% da under 40, impegnati a rendere il cancro sempre più curabile. Si tratta dei migliori ricercatori italiani i cui progetti sono stati selezionati con un severo processo di valutazione, attuato con il metodo internazionale del peer review: una squadra di circa 500 revisori, prevalentemente internazionali, ha garantito una valutazione rigorosa, imparziale e trasparente.
In Calabria sono stati deliberati oltre 2.380.000 euro per il finanziamento di 10 progetti di ricerca. Un risultato reso possibile anche grazie alle iniziative promosse dal Comitato Calabria AIRC, presieduto da Rosella Pellegrini Serra, attivo dal 1993 per organizzare e promuovere ogni anno numerosi appuntamenti di raccolta fondi che si affiancano alle campagne nazionali dell’Associazione.
102 milioni di euro sono un investimento straordinario che conferma ancora una volta AIRC e FIRC come primo polo privato di finanziamento della ricerca sul cancro nel nostro Paese. Un risultato possibile grazie alla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori e all’impegno di 20 mila volontari attivi su tutto il territorio che, sabato 28 gennaio, faranno ripartire le attività di raccolta fondi per il nuovo anno, tornando in oltre 2.700 piazze per distribuire le Arance della Salute.
“Le risorse appena stanziate da AIRC e FIRC danno ai ricercatori italiani nuove armi per la lotta contro il cancro – sottolinea Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico AIRC – Per vincere questa sfida da tempo siamo impegnati a far crescere una nuova generazione di scienziati: menti giovani e preparate per le quali abbiamo studiato percorsi di formazione e specializzazione dedicati. Parallelamente portiamo nuova linfa a centinaia di programmi di ricerca pluriennali guidati dai migliori ricercatori italiani, sostenendo il lungo lavoro che porta ai risultati scientifici utili ai pazienti. I dati di sopravvivenza confermano la qualità della ricerca italiana e vedono il nostro Paese al vertice in Europa per numero di guarigioni: la sopravvivenza a cinque anni è infatti migliorata rispetto al quinquennio precedente sia per gli uomini (55%) che per le donne (63%)*”.