Comune Catanzaro: Gatto, la Mazzini non si trasferisce alla Chimirri

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“Fa piacere che, probabilmente a causa dell’avvicinarsi del 150° anniversario dell’unità d’Italia, venga fuori un “Movimento Indipendente Fratelli d’Italia 2010” con tanto di bandiera tricolore che garrisce al vento, che si preoccupi della storia di questa città. Così come sarebbe interessante conoscere, oltre al nome del segretario nazionale, regionale e provinciale (sempre la stessa persona), il numero degli iscritti a fantomatici sindacati autonomi. Ma veniamo al punto: corrono voci su trasferimenti di classi, laboratori, verso plessi più lontani: e quando mai? Chi vuole occuparsi dei problemi o va ad accertarsi alla fonte oppure è interessato solo a creare scompiglio. Quindi: nessun trasferimento della Mazzini alla Chimirri. Che ci sia invece un tema, non eludibile, di razionalizzazione e migliore utilizzo degli edifici pubblici, è anch’esso fuor di dubbio e compito di una buona amministrazione. Pertanto è inaccettabile e non funzionale che un istituto, finalmente dimensionato sugli standard richiesti dalla legge, abbia gli uffici suddivisi su più edifici, o che gli stessi si trovino nei locali meno accessibili al pubblico e dove l’utenza è minore. Quindi, d’accordo con la Dirigenza scolastica, si sta provvedendo a trasferirli, insieme agli archivi che prima facevano capo a tre diverse istituzioni, nel plesso più spazioso e che serve l’utenza più popolosa, ovvero la Chimirri. Oppure si dica che in questa città anche un provvedimento così semplice diventa una questione di stato, con tanto di interessamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Pubblica Istruzione (centrale e periferico), della Prefettura, e così via discendendo (è vero, sono stati presentati degli esposti in tal senso). Infine, è veramente pretestuosa e troppo volgare, da “leghismo di quartiere”, la polemica sul come e perché vengono concessi altri spazi ad altre prestigiose istituzioni dell’alta formazione. L’Accademia di Belle Arti era priva di una sede, e il Comune ha provveduto a trovare una sistemazione, in quanto è interesse di tutta la collettività che la stessa rimanga in città, che venga evitata l’ennesima spoliazione, che gli studenti abbiano un tetto sotto cui studiare, e che questo avvenga nel centro storico. Alla scuola, per fortuna, non è stato tolto nulla in quanto ha a disposizione tutti gli spazi di cui ha bisogno e non vi è alcuna promiscuità di nessun tipo. Ma se se ne fossero accertati prima, l’avrebbero visto anche i “Fratelli d’Italia”.