Senza stipendio da novembre, sciopero per i lavoratori della Camassa ambiente

Reggio Calabria Cronaca

Braccia incrociate per i lavoratori di Camassa Ambiente che svolgono attività di pulizia, spazzamento e raccolta rifiuti nel comune di Rosarno. Il gruppo è infatti fermo da due giorni presso l'autoparco comunale, lungo la Provinciale, all'interno del piazzale dell’ex supermercato Sma.

La decisione, come confermato da Valerio Romano, segretario Filcams Cgil Gioia Tauro, risiede nelle “condizioni di lavoro” ritenute “a rischio per l’incolumità fisica”. Per questo i dipendenti hanno chiesto una visita ispettiva allo Spisal provinciale, verifica già effettuata dalla polizia di stato sui mezzi che, ad avviso della Sigla, “sono assolutamente inadeguati ad effettuare il servizio”.

“Molti di questi mezzi, infatti – sostengono dalla Filcams - si trovano in situazioni disastrose, nella totale assenza dei requisiti minimi per stare anche su strada, senza freni, senza un freno a mano che funzioni, senza fanalini e frecce funzionanti, con ruote forate e non nelle condizioni adeguate per stare su strada. Si aggiunge la totale mancanza dei dispositivi di protezione individuale, le tute non sono mai state consegnate agli addetti e molti di loro sono ancora costretti a lavorare con le tute con il marchio “Piana Ambiente”, residui della vecchia azienda per cui lavoravano fino al 2012, le scarpe anti infortunistica vengono acquistate dai dipendenti stessi, mascherine e guanti sono optional. Oltre questo il luogo insalubre dell'autoparco, non è idoneo, non vi è illuminazione, non vi sono bagni accessibili e collegati alla fogna, uno stato di degrado assoluto in cui i lavoratori vivono giornalmente”.

I lavoratori, inoltre, non percepiscono lo stipendio da novembre. Come Filcams Cgil “non staremo a guardare, abbiamo già avviato le denunce agli organi preposti e chiesto di intervenire immediatamente, perchè riteniamo che la tutela della sicurezza sul lavoro, sia più importante anche della retribuzione, perchè chi vive di lavoro non può esserne vittima”.