Consegnato all’associazione “Il Girasole” parte del ricavato di “Chi ci capisce è bravo”
Sarà devoluto all'associazione lametina “Il Girasole” parte del ricavato del progetto editoriale di Antonio Saffioti e Marco Cavaliere dal titolo “Chi ci capisce è bravo”, che da agosto scorso ha fatta tappa in tantissimi comuni calabresi, incontrando associazioni, parrocchie, scuole, realtà del mondo del volontariato.La cerimonia di consegna si svolgerà sabato prossimo 18 febbraio alle 17 presso la sede dell'associazione in Viale della Libertà a Sambiase. Saranno presenti, insieme a Saffioti e Cavaliere, l'assessore regionale alle politiche sociali Federica Roccisano, il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, la vicepresidente dell'associazione “Il Girasole” Rosanna Durante, la rappresentante della Disabled Peoples International Rita Barbuto. A conclusione della serata, l'esibizione musicale dei SavingRock, il gruppo musicale dei Frati Francescani Minori.
Attiva da 25 anni a Lamezia Terme, l'associazione “Il Girasole” presieduta da Rosanna Pullia è impegnata per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie proponendo attività ludico-ricreative, attivando percorsi di inclusione e lavorando a trecentosessanta gradi per la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Nel progetto editoriale di Saffioti e Cavaliere, viene raccontata la storia del lametino Antonio Saffioti, vicepresidente Fish Calabria, che scopre a due anni di avere la distrofia muscolare di Duchenne: un racconto corale atttraverso le voci dei familiari, in un mosaico di episodi di vita che mettono in luce i limiti e le opportunità della disabilità, la sofferenza e la speranza, la fatica e la voglia di lottare. La storia di Antonio assume i tratti di un percorso universale di superamento dei propri limiti per qualsiasi persona, di consapevolezza della vita come dono e responsabilità.
“L'esperienza vissuta in questi mesi – spiegano Antonio Saffioti e Marco Cavaliere – è stata una sorta di naturale continuazione del progetto “Chi ci capisce è bravo”: prima lo abbiamo raccontato per iscritto, poi lo abbiamo condiviso guardando negli occhi tante persone, tanti vissuti, tante realtà diverse. Lo spirito è sempre stato quella di raccontare un mondo, quello della disabilità, che non è una realtà a parte ma si intreccia con la vita di tutti. Abbiamo raccontato agli studenti delle scuole, dai più piccoli ai più grandi, nelle case di riposo, alle famiglie che Antonio non è “un eroe” ma il simbolo di quella voglia di vivere di ognuno di noi che porta a superare ostacoli e barriere e a battersi per migliorare la propria vita e quella degli altri. Consegnare una parte del ricavato del nostro progetto non è solo un sostegno economico ad una bella realtà del nostro territorio come l'associazione “Il Girasole”, ma è segno della nostra volontà di fare rete per costruire insieme una città e una società inclusive e solidali per tutti”.