Lettera-appello inviata ai segretari nazionale, regionale e provinciale del Pd
"Carissimi Segretari, mi chiamo Rosita Dinapoli, ho 23 anni e sono la coordinatrice del Pd di Rovito, piccolo comune della presila cosentina". E' quanto si legge in una lettera-appello inviata ai segretari nazionale, regionale e provinciale del Pd.
"Quando, a soli 16 anni - continua la nota - ho aderito ai Giovani Democratici prima e al Pd poi, l’ho fatto perché ho creduto fermamente in questa forza politica e perché ho intravisto in essa la capacità di raccogliere l’eredità culturale e politica delle migliori tradizioni del passato e di poterle rappresentare anche in futuro.
Insieme a milioni di uomini e donne, giovani e meno giovani, anche io ho creduto e credo ancora, che il Pd possa rappresentare una risposta ed una speranza concreta per il Paese.
Oggi, in un momento storico in cui in Europa e nel mondo ha ripreso a soffiare forte il vento della reazione e della destra ed in cui sarebbe assolutamente necessaria un’azione unitaria di tutte le forze veramente riformiste ed europeiste, sento parlare con sempre maggiore insistenza della possibilità di una scissione all’interno del Pd, che avrebbe effetti devastanti in quello che rimane, nonostante tutto, nonostante i nostri limiti e i nostri errori, il più grande partito di centrosinistra in Europa, il primo partito all’interno del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e il primo partito del nostro Paese.
Sarebbe, a mio parere, una decisione suicida e devastante!
Gettare alle ortiche un patrimonio così grande, deludere le speranze di milioni di elettori e di migliaia di volontari che ogni giorno dedicano il proprio tempo e il proprio impegno per rendere, il nostro, un partito veramente degno di rappresentare l’Italia e gli Italiani, sarebbe un errore gravissimo, da cui risulterebbe difficile tornare indietro.
La nostra gente, i nostri militanti, coloro che hanno veramente creduto e sperato in questo partito sarebbero i primi a non capire questa scelta assurda, scellerata e irresponsabile, la cui unica conseguenza sarebbe quella di spalancare immediatamente le porte del Paese alla destra più retriva e violenta, a quella destra che alza muri e steccati, che difende gli interessi dei pochi rispetto ai bisogni dei molti, al populismo incalzante della protesta fine a se stessa e del malgoverno.
Evitiamo di farci del male.
Mettiamo in campo tutte le iniziative e gli strumenti possibili e facciamo di tutto affinchè le ragioni che ci uniscono, che sono maggiori di quelle che ci dividono, prevalgano.
In gioco non c’è il destino personale di questo o di quello esponente politico, ma il futuro della più grande forza veramente democratica in Italia.
Facciamo sentire forte la nostra voce a Roma.
Se necessario, domenica prossima, rechiamoci tutti nella Capitale, promuoviamo una grande manifestazione nazionale degli iscritti e dei simpatizzanti del Pd, e alziamo forte la nostra voce. Diciamo a quelli che parteciperanno all’Assemblea Nazionale che il popolo del Partito democratico è assolutamente contrario ad ogni ipotesi di scissione e divisione. Fraterni saluti".