Il Presidente Oliverio è intervenuto alla giornata dedicata al “Programma Interreg Europe”
Il Presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto ai lavori dell’information day dedicato alla cooperazione territoriale “Programma Interreg Europe”. All'iniziativa, ospitata nella sala verde della Cittadella regionale, hanno partecipato – informa l'ufficio stampa della Giunta - i rappresentati del Programma delle Regioni Lazio, Campania, Molise e Friuli, della Provincia di Livorno, della Fondazione Idis -Città della Scienza di Napoli, dell’Agenzia per la Coesione, dell’Università di Bari e delle Università calabresi. In sala anche una nutrita rappresentazione interregionale dei soggetti che possono proporre idee e dei diversi partner interessati alla terza call.
L'evento è stata organizzata per promuovere l’approfondimento delle opportunità e delle prospettive offerte dal nuovo bando del programma europeo ‘Interreg Europe’ sostenuto dal Fesr per favorire lo scambio di esperienze, conoscenze e buone pratiche nell’area di cooperazione territoriale e per consentire il rafforzamento dell'efficacia delle politiche di sviluppo locale. Il Programma include le Regioni di tutti i 28 Stati membri (oltre alla Svizzera e alla Norvegia).
Il Presidente Oliverio ha ringraziato i referenti del programma Interreg Europe e dell’Agenzia per la Coesione territoriale ed ha rimarcato l’importanza dei processi di cooperazione territoriale “come leva imprescindibile per migliorare le politiche di sviluppo locale, soprattutto quelle legate direttamente all’attuazione dei programmi operativi regionali”. “Infatti – ha affermato il Presidente - la centralità che la Giunta ha voluto assegnare allo strumento della cooperazione, e che si evince proprio nel programma operativo regionale, è parte del medesimo sforzo per dotare la regione di un’autentica proiezione europea. Uno sforzo che negli ultimi due anni ci ha portato a costruire un solido rapporto con la Commissione Europea e a ritagliarci una presenza stabile e visibile nel contesto comunitario, laddove in passato eravamo meno presenti. E’ importante, però, che oggi emerga un altro aspetto, se vogliamo più politico e nobile, della cooperazione territoriale. Mi riferisco al contribuito che essa apporta alla coesione stessa del progetto Europeo stimolando una fitta rete di relazioni trasnazionali “dal basso” tra i territori dell’UE.
“È una funzione fondamentale che va richiamata in tutta la sua importanza proprio in un momento in cui l’UE affronta una crisi senza precedenti ed è minacciata in maniera crescente da nazionalismi e populismi. Inoltre, per una regione come la Calabria, in virtù della sua particolare collocazione geografica di 'ponte' tra le due sponde del Mediterraneo, la cooperazione assume una valenza supplementare, direi speciale. Per questo puntiamo molto sulla partecipazione ai programmi Med e Eni Med per valorizzare la dimensione mediterranea della Regione e il suo ruolo di regione cerniera nell’area. È nel medesimo spirito che ci stiamo ritagliando un ruolo crescente nell’ambito della strategia macroregionale adriatico-ionica ed è nostra intenzione dare un ampio contributo alla futura strategia europea per il Mediterraneo occidentale, sia in termini di proposta politica sia in termini di iniziative progettuali. Anzi, vogliamo che la Calabria abbia un ruolo di primo piano in questa strategia”. Oliverio ha, poi, posto l'accento sul tema dell'innovazione.
“La strategia di specializzazione intelligente – ha spiegato - riconosce, infatti, alla cooperazione una funzione importante orientata a favorire processi di internazionalizzazione del sistema di ricerca e dell’innovazione regionale. Processi che a loro volta sono essenziali per attuare quella visione strategica fatta propria da questa amministrazione che vede nell’innovazione uno dei tasselli chiave per permettere alla Calabria di recuperare il suo antico ritardo di sviluppo”. Non solo innovazione però, ma anche tutela dell’ambiente, turismo e valorizzazione dei beni culturali, trasporti.
“Il metodo che abbiamo scelto ha rimarcato il Presidente - per promuovere una partecipazione più ampia della Regione nei processi di cooperazione è lo stesso che guida il programma operativo regionale: un approccio che scommette sulla concentrazione e l’integrazione degli interventi per massimizzarne l’impatto. Questo approccio si riflette nella decisione di avere le competenze della cooperazione e della programmazione all’interno del medesimo dipartimento. Perché cooperazione e programmazione devono essere complementari. Per noi è, altresì, essenziale che tutti gli attori territoriali interessati (università, comuni, società civile, Pmi ecc..) siano coinvolti appieno nei processi di cooperazione e possano divenire protagonisti. Abbiamo avviato in questo senso diverse azioni, e altre ne avvieremo prossimamente, per promuovere una partecipazione diffusa del territorio ai programmi di cooperazione territoriale e ai fondi diretti dell’Ue. Va in questo senso il nostro bando 'Horizon 2020', che finanzia le attività di sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi) innovative per partecipare al programma europeo Horizon 2020. Insieme – ha concluso il Presidente Oliverio - si può vincere la sfida che la globalizzazione impone: l'unica via per guardare avanti e realizzare obiettivi di crescita”.
Durante l'incontro, sono stati affrontati i temi relativi alle caratteristiche del “Programma Interreg Europe”, i risultati già conseguiti in Italia nelle prime due call, i progetti di successo, nonché gli aspetti connessi alla governance e allo stato di attuazione dei Programmi Cte nel ciclo 2014/2020. Con una dotazione finanziaria di oltre 426 milioni di euro (di cui 67 milioni, circa, di cofinanziamento nazionale) il “Interreg Europe” si sviluppa attraverso quattro obiettivi tematici: il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione; la promozione della competitività delle Pmi; il sostegno la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori; la tutela dell’ambiente e la promozione di un uso efficiente delle risorse.
In apertura dei lavori, coordinati dal dirigente del settore programmazione Tommaso Calabrò, l'Autorità di Gestione del Por Calabria 2014-2020, Paolo Praticò, dopo aver sottolineato l’importanza della cooperazione territoriale e dei suoi effetti sulla policy regionale e sulle modalità di gestione del Por, ha specificato la necessità di lavorare sull'obiettivo del risultato non considerando il Por solo in termini di spesa. Perciò – ha precisato - la Regione ha voluto ampliare e rendere più strutturata la propria partecipazione alla dimensione della cooperazione territoriale europea allo scopo di sostenere e migliorare l’attuazione delle misure del Programma attraverso processi di scambio con altre autorità regionali e anche perché ritiene fondamentale segnare una svolta in termini di apertura verso l'Europa” Praticò, poi, parlando dei progetti europei di cui la Regione è capofila o partecipa in qualità di partner, ha ricordato il progetto 'CrePS', appena concluso, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma 'Prevenzione e lotta contro il crimine' che intreccia attività di ricerca, formazione, disseminazione di buone pratiche sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia ed altri gruppi criminali.
“Altre esperienze positive – ha aggiunto l'Adg - sono rappresentate, in tema di tutela ambientale, dai progetti 'Pan Life' e 'Caretta Calabria'. Inoltre, la Regione partecipa come partner a due importanti progetti H2020 in ambito energetico che si pongono l’obiettivo di migliorare la capacità di intervento degli enti pubblici in materia di risparmio energetico. Si tratta dei progetti 'GreenS' e 'Intensss PA' che si aggiungono al progetto di cooperazione 'Sherpa' che vede la Calabria quale partner associato”. Parlando di risultati, Praticò ha infine evidenziato che “il fatto di aver riportato la cooperazione all'interno del Dipartimento programmazione che gestisce il Por può diventare un valore aggiunto e forse dare la possibilità di essere dentro i processi con maggiore strategia. Infatti, la partecipazione da parte delle imprese ai bandi su ricerca e sviluppo ha raggiunto 276 proposte con 108 milioni di richiesta di contributo. Ciò vuol dire – ha concluso – che questi programmi daranno i loro frutti solo se saremo capaci di valorizzare tutte le energie sul territorio e di fare sistema”.