Ferro: “Sora Pina” modello per i giovani, che sia celebrata la sua figura
Non tutti ricordano che il 3 marzo è stato l’anniversario della morte di Teresa Talotta Gullace, nativa di Cittanova, che fu uccisa dai soldati nazisti durante l’occupazione di Roma, nel 1944. All’epoca 36 enne, Teresa fu uccisa da un colpo di pistola mentre tentava di avvicinarsi e parlare al marito, fatto prigioniero dai tedeschi durante un rastrellamento, e che dalla caserma di viale Giulio Cesare stava per essere portato nei campi di lavoro in Germania.
La sua vicenda venne ripresa dal regista Roberto Rossellini, che ne trasse ispirazione per il personaggio della Sora Pina, interpretata da Anna Magnani nel film Roma Città Aperta.
Indimenticabile la scena centrale del capolavoro di Rossellini, nella quale viene reinterpretata l’uccisione di Teresa Gullace, che portava in grembo il suo sesto figlio. Anche un giovane regista calabrese, Matteo Scarfò, ha ricordato la sua storia in un bel docufilm dal titolo “Anna, Teresa e le Resistenti”, prodotto nel 2011.
Nel 1977 la Gullace è stata insignita della Medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone. La città di Roma le ha dedicato targhe e scuole e il suo paese natale, Cittanova, le ha dedicato una via e una scuola.
“Sarebbe bello che la Regione Calabria trovasse il modo di celebrare di questa luminosa figura divenuta un simbolo di quelle donne che hanno affrontato con coraggio le difficoltà e le sofferenze della guerra” commenta Wanda Ferro aggiungendo che Gullace è “Un modello per le giovani generazioni calabresi, a cui dobbiamo consegnare una memoria condivisa, una memoria intesa come costruzione continua, che possa produrre i suoi frutti anche nel futuro, affermando i valori della libertà e della democrazia sopra ogni altra cosa”.
“Insieme a questi valori – prosegue - Teresa Gullace ci ha insegnato quello della semplicità, lo stesso che ci hanno tramandato le nostre mamme e le nostre nonne. Ricordare Teresa Gullace - magari partendo proprio da Cittanova, realtà in cui è auspicabile sempre maggiore coinvolgimento delle giovani donne nella vita politica e amministrativa - significa dare un messaggio di speranza soprattutto alle tante donne calabresi che vivono realtà difficili, e che devono lottare, con tenacia e coraggio, per affermare la propria personalità e per realizzare le proprie aspettative e i propri sogni. Una memoria necessaria per la crescita della nostra terra".