Politiche venatorie e agircoltura: D’Acri incontra Liberacaccia, Cia e Coldiretti
Le quote pagate dai cacciatori calabresi tra il 2010 ed il 2016, per un ammontare complessivo di circa 17 milioni di euro, vincolati per legge alle politiche venatorie, sono ancora giacenti nelle casse della Regione in attesa di essere ripartite ed investite, secondo quanto prescritto dalle norme, nell’acquisto di fauna selvatica, nella prevenzione e nel risarcimento di danni alle produzioni agricole, nelle funzioni delegate ai comuni per il rilascio del tesserino venatorio, nella vigilanza del territorio di caccia.
A farlo sapere è il presidente provinciale di Federcaccia Cosenza, Francesco Antonio Greco, rivolgendosi al consigliere regionale Mauro D’Acri, delegato dal presidente Oliverio all’agricoltura ed al settore venatorio, nel corso di una riunione ospitata nella sede di Confagricoltura, alla quale sono intervenuti anche i rappresentanti di Liberacaccia, Cia e Coldiretti.
La Presidente provinciale di Confagricoltura Fulvia Michela Caligiuri, nell’introdurre l’incontro, ha sottolineato i ritardi accumulati dalla regione dal 2011 nei pagamenti dei danni causati dalla fauna selvatica in agricoltura. “E’ importante – ha detto – non soltanto definire tecniche e metodologie da adottare per prevenire tali danni ma anche orientare le risorse regionali verso la produzione di selvaggina e di colture agricole biologiche, nel quadro di una più ampia strategia incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e sul ripristino di un habitat idoneo ad ospitare animali selvatici quali lepri, fagiani e piccola selvaggina”.
Una proposta condivisa anche dal presidente della Cia cosentina, Ferdinando Mortati, che ha posto l’accento anche sull’impatto positivo che una tale politica produrrebbe sotto il profilo dell’occupazione giovanile e del contrasto alla crisi economica che attanaglia l’agricoltura calabrese.
Successivamente hanno preso la parola i presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia di Cosenza, Tullio Capalbo, Marcello Canonaco e Fausto D’Elia. A Mauro D’Acri hanno chiesto di procedere con prontezza alla ripartizione ed all’assegnazione delle somme destinate agli ATC calabresi, così da poter procedere con urgenza all’immissione della selvaggina ed al pagamento dei danni già rendicontati agli uffici competenti dal 2011 al 2015.
I presidenti provinciale di Federcaccia, Francesco Antonio Greco, e Libera Caccia, Pasquale Paradiso, oltre a preannunciare le proprie dimissioni dai comitati di gestione cosentini nel caso dovesse perdurare lo stato di incertezza sulla mancata attribuzione delle risorse agli ATC, hanno espresso solidarietà ai rappresentanti degli agricoltori per la mancata erogazione dei fondi destinati al pagamento dei danni causati dalla selvaggina e per la mancanza di contributi da investire nella prevenzione dei danni stessi.
“Ci sono quasi ventottomila cacciatori in Calabria – ha sottolineato Greco – A fronte del versamento di una tassa regionale annuale di 100,80 euro, non vi è un ritorno in termini di investimento delle somme pagate, come invece è espressamente previsto dalla Legge Regionale 9/96”.
Il consigliere D’acri, nel condividere le perplessità del mondo agricolo e delle associazioni venatorie, ha richiamato l’attenzione sull’impegno di spesa assunto dall’Assessorato all’Agricoltura nel mese di dicembre scorso, pari a sei milioni di euro, somma che servirà a risarcire i danni agli agricoltori. D’Acri ha poi assunto l’impegno di accelerare le procedure di riparto e di assegnazione degli importi d investire nelle politiche venatorie, nel rispetto di quanto stabilito dalle norme.