È uscito il nuovo libro di Antonio Cannone
“Il caso Aversa, tra rivelazioni e misteri” è il nuovo libro di Antonio Cannone. Il giornalista e scrittore lametino ripercorre la vicenda giudiziaria a partire dalle dichiarazioni dei due pentiti della Sacra corona unita, Chirico e Speciale che si auto-accusarono del duplice omicidio del sovraintendente di Polizia Salvatore Aversa e della moglie, Lucia Precenzano avvenuto a Lamezia il 4 gennaio del 1992.
Il libro, edito da Falco editore - che sarà presentato nelle prossime settimane - gode della preziosa e competente prefazione dello storico Enzo Ciconte, profondo conoscitore del fenomeno mafioso in Calabria e dei puntuali e competenti contributi del noto penalista, Armando Veneto e del giornalista, Gianfranco Manfredi. L’omicidio dei coniugi Aversa sconvolse la comunità lametina e calabrese perché mai la criminalità organizzata aveva osato tanto. Un crimine che apre la tragica stagione delle stragi di mafia, da Capaci a via D’Amelio. Nel libro, oltre alle confessioni dei due pentiti pugliesi, sono raccolte anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia lametini che spiegano altri risvolti della storia e tanti particolari inediti.
Una vicenda segnata dalle prime affermazioni della testimone, Rosetta Cerminara che indicò in due persone, poi innocenti, gli autori del duplice delitto. Per questo fu condannata per calunnia ma, ancora oggi, vive sotto scorta e protetta dalla Stato. Un paradosso che si tinge sempre più di giallo a distanza di tanto tempo.
Nel saggio di Cannone, si cerca di comprendere come mai ciò accadde e soprattutto si cerca di dare una lettura sul perché le indagini non furono condotte in maniera chiara ma frettolosamente per dare all’opinione pubblica un colpevole. Il libro inquadra il duplice omicidio anche in un contesto politico alquanto difficile e palesa le responsabilità “morali” della classe politica dell’epoca. Il fatto criminale avvenne poco dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia per infiltrazioni mafiose e proprio Aversa contribuì con le sue indagini a determinare la scelta dell’allora ministro dell’Interno, Enzo Scotti. Il caso Aversa a distanza di quasi 25 anni continua a presentare lati irrisolti e per molti versi oscuri.
Oltre alla prefazione di Enzo Ciconte, di notevole valenza il contributo del giornalista Gianfranco Manfredi che scrive di “caso-limite di ordinaria ingiustizia”, portando a conoscenza che “nel tentativo di far luce sull’omicidio di un fedele servitore dello Stato e di sua moglie, lo Stato ha commesso errori madornali. Tanti e tali errori da indurre il Csm ad utilizzare proprio questa esperienza facendola studiare come “esempio da non seguire”in un corso riservato agli uditori giudiziari”. Da evidenziare altresì il contributo del famoso penalista, Armando Veneto che nel suo intervento afferma senza esitazione che si tratta di un caso “irrisolto; uno dei misteri più tenebrosi della storia del potere in Italia”. Ancora oggi, dunque, rimangono molti dubbi.