Vibrazioni funk-blues al Miramare con il Play Music Festival
Metti una soffitta, un basso e uno straordinario talento musicale: le dita di Kinga Glyk scorrono morbide nella cover di “Tears in Heaven” che l'ha fatta conoscere in tutto il mondo. Il video in cui la diciannovenne bassista polacca esegue la versione di Jeff Berlin con il solo ausilio di una batteria, pubblicato a giugno 2016 dal sito per intenditori “Bass Player United”, ha ricevuto oltre venti milioni di visualizzazioni.
Considerata la più interessante promessa della sua generazione, direttamente dal Catania Jazz Festival con cui ha aperto la tournée italiana di ritorno dall'Indonesia, Kinga Glyk sarà a Reggio Calabria domani sera per il gran finale del Play Music Festival. Dalle 21.30, il Kinga Glyk Trio farà risuonare il salone degli specchi di Palazzo Miramare di vibrazioni funk-blues: il basso di Kinga sarà accompagnato dalle tastiere di Rafal Stepien e dalle percussioni del padre Irek Glyk.
L'avventura musicale della giovane, che ha deciso di imbracciare lo strumento a dodici anni, è nata infatti dall'incoraggiamento di una famiglia di musicisti ed è cresciuta con l'apprezzamento di pubblico e critica: a marzo 2015 l'album di debutto “Rejestracja”, cui è seguito, nel febbraio 2016, “Happy Birthday” e un tour mondiale che conta, solo in Italia, 12 date in 13 giorni, di cui molte già sold-out.
La rassegna organizzata dall'associazione Soledad e diretta da Alessio Laganà, dopo i suoni afro-norvegesi dell'Ivan Mazuze Quartet e il “Dusty Groove” dell'incontro tra gli Urban Fabula e Fabrizio Bosso, vira ad est e sceglie di puntare su un astro nascente del funk-blues per costruire ancora con il pubblico reggino “Fili sottili” di condivisione e dialogo.