Al via il secondo cantiere per il recupero del Monastero della Visitazione
L'esito referendario non lascia adito a dubbi. Il popolo presilano ha scelto in maniera inequivocabile, con oltre il 63% (i no solo il 37%), di fondersi e istituire il nuovo comune di Casali del Manco. L'unico paese in cui il si non ha prevalso per soli 10 voti, è Spezzano Piccolo. I paesi ove non si è raggiunto il quorum sono 3: Trenta (40,66% dei votanti - SI 760, NO 224), Spezzano Piccolo (45,57% dei votanti - SI 471, NO 481) e Serra Pedace (41,43% dei votanti - SI 321, NO 128). In base all’esito elettorale se a Trenta avessero votato altre 535 persone, raggiungendo il 62% dei votanti, e tutte si fossero espresse per il NO, quest’ultimo non avrebbe prevalso. A Serra Pedace, se avessero votato altre 192 persone, raggiungendo il 59% dei votanti, e tutte si fossero espresse per il NO, quest’ultimo non avrebbe prevalso. Il discorso è diverso per Spezzano Piccolo, ove per raggiungere la metà più uno degli aventi diritto, avrebbero dovuto recarsi alle urne altri 71 elettori, che vista la differenza di solo 10 voti a favore del NO, sarebbero stati determinanti. Quindi l’unico paese dove, di fatto, il raggiungimento del quorum, avrebbe potuto ribaltare il risultato è proprio Spezzano Piccolo.
Ora il testimone passa alla regione che dovrà istituire il nuovo comune di Casali del Manco e stilare la legge di settore che incentivi e regoli le fusioni. La Regione Calabria ha il dovere, dopo lo storico risultato che cambierà l’assetto istituzionale dei territori interessati dal processo di fusione, di agire e legiferare sulla base di un fondato contesto giuridico, nel più breve tempo possibile e comunque prima dell’indizione delle elezioni amministrative, fissate per l’11 Giugno.
Ci aspettiamo dal Consiglio e dalla Giunta Regionale azioni incentive in linea con le altre regioni d’Italia che prevedano finanziamenti diretti per 10 anni in misura sostanziale, agevolazioni fiscali anche attraverso la definizione di aree free-tax a favore dei centri storici e agevolazioni nel contesto dei bandi regionali destinati al nuovo comune e ai cittadini residenti nel nuovo ente.
Intanto in Presila continua la mobilitazione della cittadinanza che su invito del Movimento Presila Unita sta lavorando alla “costituente”, un formidabile processo di partecipazione dal basso che segnerà l’assetto del nuovo comune e porrà le basi sul futuro dei nostri territori. In itinere è lo statuto che sarà improntato sulle sfide del nostro tempo, Territorio, Ambiente, Energia, Mobilità Sostenibile e partecipazione attiva dei cittadini. Per fare degli esempi concreti, il nuovo statuto, in fase di elaborazione, ad oggi prevede il divieto assoluto di costruzione di discariche, centrali a biomassa, inceneritori, Parchi eolici e solari gestiti da multinazionali, e che va nella direzione del divieto del consumo di suolo. Inoltre si sta discutendo, anche in virtù del nuovo quadro normativo, sulla gestione delle acque e dei rifiuti e sulla possibilità di gestione interna da parte del nuovo ente, anche attraverso processi di deroga all’attuale normativa, da proporre alla Regione Calabria.
Infine cogliamo l’occasione per chiedere un confronto immediato con il Presidente Oliverio, la Giunta e i Consiglieri Regionali per discutere in merito ai vari step che da qui a breve dovranno per forza di cose porsi in essere.