Magno: si paghino gli stipendi ai dipendenti della Fondazione Terina
“Provvedere al pagamento di quattro mensilità arretrate ai lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina. Occorre dire basta ad una situazione insostenibile che, ormai, si ripete da diverso tempo”.
A chiederlo è il consigliere regionale Mario Magno, in un ordine del giorno che impegna il Presidente Oliverio, il Vice Presidente della Giunta e l’intero esecutivo regionale. “La Regione Calabria, a seguito delle proteste dei 41 dipendenti della Fondazione, avvenute nello scorso autunno, per il mancato pagamento delle spettanze arretrate, ha deciso – aggiunge Magno - di stanziare un milione e trecentomila euro per il personale, ma i lavoratori, fino a questo momento, non hanno percepito quattro mensilità che dovrebbero, invece, trovare copertura dalla proposta approvata in bilancio”.
Inoltre, il consigliere regionale chiede “di rispettare la legge di riforma 24/2013, puntualmente disattesa. La stessa prevede, infatti, il trasferimento di parte dei lavoratori presso altri enti o agenzie regionali, circostanza fino ad oggi non avvenuta – sottolinea Magno - nonostante la Regione avesse assicurato il suo pieno impegno in tale direzione”.
“L’Ente in house regionale - aggiunge - si presenta come una delle strutture più all’avanguardia della Regione e del Mezzogiorno con 40 ettari di aree esterne, 40 mila metri quadrati di superficie coperta, in cui sono collocati laboratori di ricerca e rappresenta la più grande area convegni presente sul territorio. Un polo d’eccellenza dedicato all’integrazione tra il sistema della ricerca e della conoscenza, attraverso un network di relazioni con le Università italiane e straniere ed il mondo delle imprese. Peccato che le alte tecnologie esistenti nei laboratori della Fondazione, costate decine di milioni di euro, siano in stato di abbandono in quanto la Regione non le utilizza come dovrebbe”
“Occorre necessariamente – conclude - trovare una soluzione definitiva alle problematiche dell’Ente che sia rispettosa dei diritti e della dignità dei lavoratori”.