Grande partecipazione alla gara di pesca in apnea
Nella splendida cornice del Villaggio Praialonga e della sua bellissima spiaggia, domenica 30 aprile, si è svolta la gara di pesca in apnea, valida come selettiva nazionale per la qualificazione ai campionati di categoria Italiani per la zona 9 (che comprende società sportive di Calabria e Basilicata), organizzata dall’ASD Isola Ambiente Apnea ed intitolata “1° Trofeo di Pesca in Apnea – Isola Ambiente Apnea”. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 80 persone, tra atleti pescatori in apnea di Calabria e Basilicata, organizzatori, staff di giudici e direttori di gara, allenatori, personale di supporto logistico e medico.
Si è dovuto attendere sino al pomeriggio di sabato 29 aprile per avere la conferma sulla possibilità di svolgere la gara il giorno successivo. Solo nel tardo pomeriggio, infatti, si sono potute sciogliere le riserve dopo un attento monitoraggio da parte degli organizzatori del campo gara e delle influenze meteo in continuo cambiamento e poco prevedibili. Non appena si è deciso positivamente i responsabili hanno informato gli atleti, provenienti da varie parti della Calabria e della Basilicata.
L’evento ha visto la partecipazione di moltissimi atleti che si sono, sportivamente dati battaglia, sul difficile campo di gara, spesso avaro di prede (nonostante la vicinanza dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto); questa situazione crea tristezza e amarezza in quanto il fine ultimo di una Riserva Marina dovrebbe essere quello della conservazione della flora e della fauna marina in virtù di una crescita esponenziale delle sue creature, non un declino, un impoverimento continuo, quasi una desertificazione che “si vede” e che vogliamo denunciare, figlia forse di un prelievo ittico poco intelligente, di una fruizione incontrollata e depredante.
Il giudice di gara Antonio Desimone di Catanzaro dopo il briefing mattutino ha dato il via alle ore 8.35, stabilendo il rientro per le ore 12,45 concedendo, quindi una tolleranza per la consegna del cavetto con il pescato, di massimo 10 minuti oltre il termine regolamentare previsto. Gli atleti hanno gareggiato con la formula della partenza da terra a pinne (quindi senza l’ausilio di imbarcazioni di appoggio personali) ed alla partenza, si sono sparsi sul vasto campo di gara, ognuno alla ricerca dei punti buoni dove catturare qualche pesce, magari visto in preparazione nei giorni precedenti, speranzosi e con tanta carica agonistica.
Le imbarcazioni messe a disposizione dall’organizzazione hanno fatto la spola tra gli atleti disseminati sullo specchio acqueo, per controllare che tutto fosse in ordine e per prestare, eventualmente ce ne fosse il bisogno, assistenza e/o soccorso agli atleti. Allo scadere del tempo, infatti, solo meno di un terzo degli atleti hanno portato almeno un pesce a cavetto, un risultato poco consono alle aspettative e certo da non additare alle scarse capacità agonistiche degli atleti perché stiamo parlando dell’espressione massima della pesca agonistica delle due regioni.
Dopo l’uscita e la registrazione dei cavetti da parte del giudice di gara assistito dal direttore di gara Mercurio Pasquale, gli atleti hanno proceduto alla svestizione della muta e riposizionamento delle attrezzature ed hanno raggiunto la splendida location che l’organizzazione ha pensato di regalare ai partecipanti la gara: il ristorante “Micomare” di Le Castella che ha riservato la veranda esterna, a picco sul mare e con una meravigliosa veduta sul Castello Aragonese, dove tutti gli atleti, gli organizzatori, gli ospiti e gli accompagnatori sono stati rifocillati con un sostanzioso e saporitissimo pranzo e…dulcis in fundo… da una splendida e deliziosa torta pasticcera.
Si è anche trovato il tempo di fare gruppo con discorsi che spaziano dal divieto della pesca in apnea nelle Aree Protette al lavoro che l’associazione A.S.D. Isola Ambiente Apnea ed il Gruppo Sportivo della LNI Le Castella, da anni, stanno portando avanti con il supporto del Presidente Regionale della Fipsas Antonio Debilio, del consigliere nazionale nonché responsabile regionale della subacquea Andrea Scimone e del Comune di Isola di Capo Rizzuto.
Tutto il gruppo ha manifestato la propria disponibilità a sostenere l’iniziativa delle associazioni sportive che cercano di convincere il Ministero dell’Ambiente e l’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto ad armonizzare le norme che regolano la fruizione dell’area tutelata, senza fare figli e figliastri come succede adesso e, se necessario, provvedere ad una riperimetrazione della stessa, sempre al fine di renderla più funzionale ed adatta al suo scopo che è quello di tutelare il mare. Le premiazioni sono state il momento clou della serata, precedute dal rito della pesatura del pescato che ha visto vincere l’atleta Luigi Madia che si conferma il più forte del lotto anche a Isola di Capo Rizzuto con tre pesci per poco più di un chilogrammo di peso e che, dopo aver vinto a Palmi ad ottobre scorso, è il candidato n° uno alla qualificazione al campionato di categoria di settembre prossimo.
Subito dietro di lui, con due pesci addirittura di peso complessivamente superiori al primo classificato) si classifica l’atleta locale Crugliano Dionigi (secondo anche in classifica generale e, visto che si qualificano solo due atleti dalla zona 9 al campionato italiano altro papabile al salto di categoria). Al terzo posto un altro atleta locale il forte Vincenzo Piscitelli autore di una bellissima gara che lo ha visto primeggiare per soli 28 grammi sul quarto classificato. Quanto alla classifica a squadre, al terzo posto si è classificato il Circolo Subacqueo “Andrea Scopetta” di Maratea al secondo posto il Chico sub di Catanzaro e al primo posto l’A.S.D. A.S.D. Isola Ambiente Apnea di Isola di Capo Rizzuto. Anche il premio per la preda più grande è stata appannaggio dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea con l’atleta Alessandro Rota che ha catturato un bellissimo “tordo ciliegio” di quasi 750 grammi.