Sanità: eliminare i ticket, la proposta del Pci che lancia una petizione
Lo scorso sabato 6 maggio, a Spezzano della Sila, si è tenuta la prima iniziativa del Partito Comunista Italiano in Presila. In questa prima tappa dal titolo “Una sanità pubblica, gratuita e di qualità”, oltre a presentare il PCI, con un emozionante percorso guidato attraverso la sua storia e la sua ricostruzione, sono stati tracciati i contorni di un progetto di sanità pubblica che possa essere realmente dalla parte dei cittadini.
Tra i relatori, hanno preso parte all’iniziativa Milena Guzzo, segretario federale del Pci, Lorenzo Fascì, segretario regionale del Pci calabrese, Anna Maria Rende responsabile regionale l’ALT-Associazione Lotta Tumori, Domenico Sorrenti, dottorando in Scienze Storiche.
Molti sono stati gli interessanti ed appassionati contributi dei partecipanti, che hanno portato le loro testimonianze e la loro visione, tra questi il responsabile provinciale di Sinistra Italiana Giovanni Caporale, molti cittadini e professionisti del settore sanitario.
“Il nostro diritto alla salute, sancito nell’articolo 32 della Costituzione Italiana - esordito il segretario provinciale Guzzo - è ben lontano dall’essere attuato. Con la scomparsa dei partiti di massa abbiamo assistito ad un progressivo sconvolgimento del delicato equilibrio tra economia e diritti individuali e collettivi. La modifica del titolo V, nello specifico, ha cancellato i buoni propositi che avevano contraddistinto, almeno nelle intenzioni, la nascita del nostro Sistema Sanitario Nazionale”.
“Con la delega delle competenze verso le regioni – ha proseguito - era infatti scontato che le regioni con maggiori risorse economiche venissero favorite, mentre le regioni con bilanci insufficienti, come la nostra, hanno assistito ad un sovraccarico del loro sistema sanitario. Conosciamo tutti i dati sull’occupazione e sul tessuto imprenditoriale della nostra regione, è da questi che deriva appunto la fiscalità regionale che dovrebbe sostenere tutta una serie di servizi, tra i quali quelli sanitari”.
“Il primo punto per qualsiasi azione concreta – ha poi ribadito Guzzo - deve essere una presa di coscienza di tutti i cittadini, contro i luoghi comuni che vogliono farci credere che nel meridione nel settore sanitario pubblico non esistano dei buoni professionisti, al sud abbiamo infatti i migliori professionisti, i migliori lavoratori, un capitale umano eccellente, sia in termini di preparazione che di spirito di adattamento, di tempra, di animo e di cuore. Costretti sempre a lavorare con risorse limitate, in un territorio dove a causa ad esempio dell’inquinamento di alcune aree, le patologie gravi sono in forte crescita.”
Uno straordinario evento, che ha attirato molti curiosi, nel quale si è parlato di una non lontana possibilità di poter migliorare e ampliare i servizi che riguardano la Salute, dando la possibilità a tutti i cittadini di potersi curare direttamente nel proprio territorio, senza emigrare in altre regioni.
“11milioni di italiani - ha concluso il segretario regionale Fascì - hanno dovuto rinunciare alle cure. Il PCI richiede di ritornare ai principi fondativi del Sistema Sanitario Nazionale: equità, universalità, solidarietà. Essendo la salute dell’individuo un interesse primario della collettività riteniamo indispensabile una centralizzazione degli aspetti legislativi e gestionali, soprattutto vista l’esperienza del tutto negativa della delega alle regioni”.
“I criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale devono basarsi su criteri diversi da quelli attuali: non più età media della popolazione ma quota capitaria secondo la popolazione residente e in più valutazione dello stato socio-economico e valutazione di particolarità legate al territorio. Riteniamo inoltre indispensabile una completa suddivisione tra strutture pubbliche e strutture private”: questa la sintesi della proposta del PCI, che inizia la sua realizzazione attraverso una grande petizione popolare, promossa a livello nazionale, per la cancellazione dei Ticket Sanitari, che proprio in questi giorni sta vendendo il partito impegnato nelle piazze di tutto il territorio nazionale.
“Non abbandonate la passione per la politica, fare politica è essere parte del cambiamento, essere parte del sogno.” Questo l’invito finale del segretario regionale Fascì, rivolto in particolare ai giovani.