La “nave della morte” attracca a Crotone. 33 cadaveri a bordo, diverse le donne e i bambini
La “nave della morte” ha attraccato nel porto di Crotone. Alle otto di questa mattina ha fatto ingresso nelle acque pitagoriche la “Phoenix”, imbarcazione in dotazione all’Ong “Moas”, con a bordo oltre seicento anime tristemente in compagnia, nel loro viaggio verso la vita, di una trentina di corpi che la loro di vita l’hanno persa durante il viaggio della speranza.
Da fonti dello stesso Moas sono difatti 33 i cadaveri trasportati: 7 bambini, 14 donne e 12 uomini. 32 di loro sono stati recuperati in mare già morti, uno sarebbe invece deceduto a bordo.
La Phoenix, poi, avrebbe dovuto giungere a Crotone già ieri. Nella serata è rimasta però ferma al largo delle coste del catanzarese, tra Roccelletta e Soveria Mannelli, e per tutta la notte. Nella tarda serata era anche giunta voce, non confermata da fonti ufficiale, che avesse invertito la rotta in direzione di Napoli.
Ma così non è stato; la nave dell’Ong si è diretta a Crotone dove ad attenderla c’era già pronta la macchina dell’accoglienza.
Il problema più importante da risolvere è, però, quello della sepoltura delle salme. Una ricognizione è stata già eseguita ieri dalla Prefettura per identificare i luoghi dove ospitarle: la soluzione sarebbe che una parte trovi l’eterno riposo nel cimitero di Crotone, il resto in altri del catanzarese.
Intanto, intono a mezzogiorno di oggi, è atteso sulla banchina Mons. Domenico Graziani, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, per la benedizione delle salme.
ANCHE UN FETO TRA LE SALME
13:15 | Tra i corpi senza vita a bordo della Phoenix vi è il feto di un bimbo di una giovane eritrea che, dopo essere stata salvata, ha dovuto scoprire che a morire era stato anche il figlioletto di appena sette anni. È stata lei stessa ad identificarlo in una delle sacche utilizzate per deporre i cadaveri. Alla vista del corpo la donna ha così avuto un malore che le avrebbe provocato, più tardi, l’aborto.
Ma la giovane eritrea non è la sola a dover piangere la perdita di un figlio. Altre undici donne a bordo hanno subito la disperazione di veder morire i propri ragazzi nel corso del tragico naufragio.
Intanto, sulla banchina è arrivato il sindaco di Crotone che insieme a mons. Ezio Limina lancerà in mare, dal ponte della nave, una corona di fiori in omaggio alle vittime.
Il Comune pitagorico, poi, si è reso disponibile a mettere a disposizione 17 loculi per seppellire i migranti, mentre altre disponibilità in tal senso sono giunte da altri enti tra cui Cirò, Cirò Marina, Cotronei, Caccuri, Carfizzi, Rocca di Neto, San Mauro e Roccabernarda.