Omicidio Nicoscia, sentiti i teste dell’accusa
Sfilano i testi della pubblica accusa al processo a carico di Fabrizio Arena, 30 anni, latitante, e Fiore Gentile, 49 anni, entrambi del Crotonese, finiti sul banco degli imputati per l'omicidio di Pasquale Nicoscia, avvenuto l'11 dicembre 2004 ad Isola Capo Rizzuto, a seguito dell'inchiesta antimafia denominata "Ghibli". Oggi in aula il consulente del pubblico ministero ha riferito sulla perizia vocale che però, ha chiarito l'esperto, non ha consentito di effettuare il riconoscimento di tutte le voci che possono ascoltarsi nel materiale raccolto, poiché in qualche caso le registrazioni sono troppo brevi per effettuare le necessarie comparazioni. Di seguito è stato sentito anche uno degli operanti di polizia giudiziaria che partecipò alle indagini ed anche il proprietario dell'auto che fu ritrovata incendiata dopo l'omicidio di Nicoscia. Poi la Corte d'assise di Catanzaro presieduta da Giuseppe Neri ha rinviato al 19 gennaio per sentire altri testi dell'accusa. Fabrizio Arena e Fiore Gentile sono stati rinviati a giudizio lo scorso 17 aprile dal giudice dell'udienza preliminare distrettuale di Catanzaro, che ha contestualmente prosciolto Arena dall'accusa di tentato omicidio - in concorso con Nicolino Gioffre', 44 anni di Catanzaro, pure scagionato - ai danni di Domenico Bevilacqua, piu' noto come "Toro seduto" e considerato uno dei capi della criminalità zingara catanzarese, uscito miracolosamente vivo da un agguato che avvenne a Catanzaro Lido il 4 aprile del 2005. Lo stesso Fabrizio Arena e' stato poi rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Crotone per rispondere di associazione mafiosa assieme a diversi coimputati. Nel processo a carico di Arena e Gentile (difesi dagli avvocati Francesco Gambardella, Gregorio Viscomi e Saverio Loiero) per l'omicidio Nicoscia e' costituita parte civile la Provincia di Crotone.