Pd, Guccione: basta con menzogne su sanità e propaganda a buon prezzo
“Il necessario processo di riordino e di innovazione del sistema sanitario e della rete ospedaliera calabrese avrebbe richiesto un largo confronto ed un’ampia concertazione per dare consapevolezza ai cittadini di quello che si vuole fare ma, purtroppo, così non è stato, mentre da parte del Governatore Scopelliti si continua a mantenere un’impostazione meramente propagandistica che, ormai, non incanta più nessuno”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. “Lo stesso Piano di Rientro –prosegue Guccione- non corrisponde né agli impegni assunti né alle dichiarazioni rilasciate nelle sedi formali. Tant’è che, per quanto riguarda la rete ospedaliera della provincia di Cosenza, nella Piana di Sibari i posti letto si riducono complessivamente a 190 tra Rossano e Corigliano, mentre per gli ospedali montani di Acri e San Giovanni in Fiore si prospetta un taglio drastico che riduce i posti letto al di sotto dei 20 annunciati e che è in netta contraddizione con l’ipotesi di Ospedali Generali prospettata per le realtà di montagna”. “E’ chiaro, quindi -si legge ancora nella nota- che occorre chiudere rapidamente la fase della propaganda e della demagogìa per aprire responsabilmente un confronto di merito in Consiglio regionale, considerato che gli effetti di questa impostazione e delle prime misure assunte (chiusura dei punti-nascita in alcune strutture ospedaliere comprese quelle montane di Acri e San Giovanni in Fiore) avranno implicazioni assolutamente negative sul piano della garanzia dei servizi e della tutela della persona. La stessa domanda di ricoveri ospedalieri, che grava con sempre maggiore incidenza sull’Annunziata di Cosenza, incomincia ad evidenziare effetti fortemente negativi, considerato che, finora, non è stato realizzato e programmato nessun intervento e nessun investimento su questa struttura”. “Responsabilità e valutazioni serie e di merito per governare il necessario riordino del sistema sanitario calabrese –conclude Guccione- imporrebbero un confronto largo ed approfondito, con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali che operano sul territorio e non, invece, parate strumentali, che lasciano il tempo che trovano e che finiscono con il riproporre il vecchio, logoro e consunto teatrino della politica, che è alla base di una sfiducia crescente da parte dei cittadini e dei veri guasti prodotti nella vita della nostra regione nell’ultimo ventennio. Anche perché i protagonisti, da ruoli diversi ed invertiti, sono sempre gli stessi e la gente, per fortuna, non ha perso la memoria”.