Portata a termine sperimentazione sulla raccolta differenziata nell’ITG di Lamezia Terme

Catanzaro Attualità

Settanta chilogrammi in quaranta giorni. Non è la ricetta per dimagrire velocemente, ma solo il piano della sperimentazione sulla raccolta differenziata portata avanti dagli studenti dell’itg di Lamezia Terme. Così in 40 giorni i ragazzi hanno contabilizzato 70 chilogrammi di plastica e alluminio e 8 chilogrammi di carta, tipologie di rifiuto più rappresentate all’interno delle scuole in genere.

La scuola, già attiva con iniziative didattiche in materia di gestione dei rifiuti, ha accolto con immediato interesse e ha messo subito in atto la proposta educativa dell’associazione Lamezia Rifiuti Zero, avente come scopo la sensibilizzazione degli studenti verso una corretta gestione dei rifiuti, da raggiungere anche mediante l’esperienza concreta della raccolta differenziata dei rifiuti prodotti a scuola. L’associazione ha offerto ai ragazzi un momento di riflessione e di confronto sulla problematica ambientale ed economica dei rifiuti e sulle prospettive offerte dalla strategia Zero Waste, basata sui concetti di riduzione, riuso, riciclo, riprogettazione, responsabilità e sul tema di rifiuto come risorsa, realizzando anche una breve dimostrazione pratica sul corretto modo di differenziare i rifiuti.

Dopo aver coordinato i rapporti della scuola con la Lamezia Multiservizi, che ha fornito i bidoni necessari alla raccolta dei rifiuti ed ha concordato con i responsabili il calendario della raccolta, Lamezia Rifiuti Zero ha munito gli studenti, coordinati dalla docente di chimica professoressa Carmela Buemi, di un bilancino digitale di precisione utile a pesare i rifiuti prima del conferimento. Nel corso del breve periodo di circa quaranta giorni la raccolta ha contabilizzato 70 chilogrammi di plastica e alluminio e 8 chilogrammi di carta, tipologie di rifiuto più rappresentate all’interno delle scuole in genere.

La quantificazione dei materiali avviati a riciclo attraverso la raccolta differenziata ha un importante scopo educativo: da una parte far comprendere che la mole di rifiuti prodotti è enorme e può essere ridotta attraverso scelte di consumo più sostenibili, dall’altra riconoscere il valore economico intrinseco nei materiali postconsumo, che in nessun caso devono essere dispersi o finire in discarica, perché rappresentano ricchezza per la collettività. Si pensi che per alcuni tipi di plastica i consorzi del riciclo riconoscono ai comuni un valore di 370 euro per tonnellata, mentre l’alluminio ne vale ben 400.