Antonio Caridi su sostegno imprese calabresi
L’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi, in riferimento all’intervento del consigliere regionale Demetrio Battaglia, non può che condividere che il riscatto della Calabria avvenga attraverso il sostegno allo sviluppo delle imprese anche con il supporto forte e trasparente del sistema bancario. Un obiettivo – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - al quale l’Assessore Caridi ha subito puntato e proprio per questo ha concordato con il tavolo del partenariato sia il bando della “Ristrutturazione Finanziaria”, sia tutte le misure di incentivazione alle imprese calabresi, ed, in particolare, sul bando “Ristrutturazione Finanziaria” ha organizzato vari incontri dei tavoli di concertazione sia con l’ABI che con tutto il sistema bancario che opera in Calabria. La Regione Calabria si è mossa, con trasparenza ed efficacia, nella giusta direzione: Fincalabra, infatti, è riuscita a convenzionare le banche che, nel periodo 2007-2009, hanno concesso circa il 90% dei finanziamenti relativi a strumenti similari alla “ristrutturazione finanziaria”. L’Assessore Caridi ritiene che “lo strumento pubblicato sia di fondamentale importanza per il sistema produttivo calabrese al fine di dare risposte al problema del fabbisogno di liquidità delle aziende calabresi, in un momento economico difficile come quello attuale”. L’assessore Caridi ritiene altresì che “i pochi giorni intercorsi tra la pubblicazione del bando sul BURC e l’apertura dello sportello per la ricezione delle domande, giustificati con la scadenza del 31.12.2010 del “de minimis” ad euro 500.000,00, abbiano prodotto un risultato significativo considerando che lo strumento ha già attivato circa 15.000.000 di finanziamenti deliberati (o in corso di delibera) dal sistema bancario a favore di circa 65 imprese calabresi per circa 1.000.000 di euro di contributi in c/interessi prenotati o in corso di prenotazione”.
“Lo sportello gestito da Fincalabra, all’esordio nella gestione elle agevolazioni in questione – aggiunge Caridi - sta funzionando perfettamente, in modo efficace e trasparente, e non ha comportato alcun tipo di problema per gli utenti. Queste non sono solo buone intenzioni ma sono fatti. Lo strumento della ristrutturazione finanziaria è stato avviato, peraltro, come non era mai avvenuto prima, nell’ambito di una azione integrata che prevede la pubblicazione di altri bandi secondo una programmazione mirata e non più occasionale e a pioggia.
Un comportamento, questo dell’Assessorato, al quale forse non si era abituati così come forse non si era abituati ad apprezzare l’operato di una Regione che affida la gestione di un bando così importante ad un organismo regionale qual è Fincalabra (terzo rispetto al sistema bancario) in luogo dei colossi bancari che, nel quinquennio precedente, hanno gestito importanti misure di agevolazione regionali.
Basterebbe anche far ricordare ai calabresi quando la Regione arrancava sul bando per la gestione del Fondo della Banca Europea degli Investimenti (50.000.000 di euro) che falliva miseramente senza trovare lo straccio di un gestore o richiamare il non lontano 2008, quando la Regione pubblicava i bandi per i Pia ed i Contratti di investimento pieni zeppi di orrori ed incomprensibili svarioni affidandolo poi ad uno dei colossi bancari internazionali oggi tanto vituperato.
Purtroppo abbiamo assistito per anni alla desertificazione delle aree industriali e produttive calabresi senza uno straccio di strategia mentre i soliti “professionisti” divoravano il fondo Unico per le attività produttive polverizzandolo in mille rivoli clientelari senza alcuna attività di programmazione ed un dipartimento importante e strategico per la Calabria come quello delle Attività Produttive veniva abbandonato al suo destino senza neanche tentare una timida azione di riorganizzazione del personale”.
“Ed in chiusura vorremmo ricordare – conclude Caridi - ancora la totale indifferenza rispetto alle politiche di semplificazione normativa per facilitare l’avvio e lo svolgimento di attività imprenditoriali, avviate in molte Regioni d’Italia, ma ignorate in Calabria come ben sanno gli imprenditori calabresi abbandonati e lasciati al loro destino per cinque lunghi anni dai “professori” della sinistra”.