Girifalco dice sì ai Consigli in diretta web: cosa prevede il nuovo regolamento

Catanzaro Attualità

È stata approvata dalla Giunta di Girifalco la delibera relativa al regolamento comunale per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva, registrazione e diffusione via web delle sedute del Consiglio e delle assemblee pubbliche. Il disciplinare, composto da 13 articoli ed approfondito in sede di commissione, dovrà, ora, ricevere il via libera del civico consesso.

“Siamo certi - ribadisce il presidente del Consiglio Elisabetta Ferraina - che l’assise saprà cogliere l’importanza di un atto pensato per ampliare l’informazione e la partecipazione dei cittadini all’attività politica e amministrativa del Comune, garantire il diritto della cittadinanza all’informazione, favorire la possibilità di conoscenza dei lavori consiliari nel rispetto del regolare svolgimento delle attività istituzionali".

In base a quanto previsto dal regolamento le attività di ripresa e di trasmissione via web delle sedute potranno essere realizzate direttamente da dipendenti comunali incaricati allo scopo, oltre che da componenti degli Organi istituzionali o da soggetti esterni in possesso di una preventiva autorizzazione del Presidente del Consiglio.

Le riprese avranno ad oggetto solo gli interventi dei componenti degli organi istituzionali, dei relatori e di chi interviene ai dibattiti nelle assemblee pubbliche. Le attività di ripresa, registrazione, diffusione e pubblicazione via web, riguardano esclusivamente i Consigli Comunali o le assemblee aperte al pubblico presieduti dal Presidente del Consiglio Comunale o dal Sindaco.

Nel corso della seduta, gli interventi di ciascun Consigliere comunale e degli altri soggetti che partecipano dovranno essere ripresi integralmente, chiaramente, senza commenti fuori campo, né interruzioni, né altri artifici, né tecniche che alterino, anche parzialmente, il contenuto.

Gli strumenti preposti alla ripresa della seduta dovranno essere orientati in modo tale per cui il pubblico non venga possibilmente ripreso, limitandosi ad inquadrare esclusivamente lo spazio destinato alla seduta ed ai partecipanti.

Competerà al Presidente del Consiglio l’autorizzazione ad effettuare le riprese oppure l’espresso e motivato diniego. Fatte salve le riprese e la diffusione via web delle sedute consiliari effettuate direttamente dall’Amministrazione, i soggetti terzi che intendano eseguire l’attività dovranno presentare una richiesta di autorizzazione evidenziando in modo chiaro le modalità, le finalità perseguite e le modalità di trasmissione e diffusione.

Le domande presentate da altri soggetti interessati dovranno arrivare al protocollo del Comune, in orario di apertura dello stesso, almeno un giorno lavorativo prima della data della seduta. L’autorizzazione comporta il consenso all’introduzione nell’aula delle apparecchiature di videoripresa, l’utilizzo di servizi ed il collegamento degli strumenti che dovranno, in ogni caso, avere ingombri e rumorosità tali da non arrecare disturbo al normale svolgimento delle riunioni.

Capitolo a parte per la stampa: la diffusione delle immagini e delle riprese, delle sedute consiliari e assembleari da parte di testate giornalistiche, spiegano dall’ente che “deve ritenersi in generale consentita, anche senza il consenso degli interessati, come diritto di cronaca giornalistica. Al giornalista è consentito esprimere eventuali opinioni o commenti durante le riprese, senza arrecare disturbo allo svolgimento delle sedute, rappresentando tale facoltà una modalità di espressione del diritto di libertà di manifestazione del pensiero tutelato dall’articolo 21 della Costituzione e dall’articolo 6, comma 3, del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio del diritto di cronaca giornalistica”.

Gli amministratori e tutti coloro che dovessero essere interpellati potranno concedere interviste solo all’esterno della sala consiliare evitando intralcio o disturbo allo svolgimento delle assemblee.

“Si tratta – ha detto il presidente del Consiglio – di una misura mai adottata prima pensata proprio per garantire il principio di trasparenza che, nell’aula dove si prendono importanti decisioni per la comunità deve trovare la massima attuazione”.