Bovalino: due ordinanze contro la prostituzione e lo spreco dell’acqua potabile
Il sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, ha emanato con urgenza due distinte ordinanze per salvaguardare, prevenire e contrastare ogni azione rivolta a ledere l’immagine e gli interessi della cittadinanza e dell’Ente.
Per questo motivo è stato stabilito che fino al prossimo 31 dicembre, per ragioni strettamente legate alla sicurezza pubblica, al decoro urbano e alla decenza civile è fatto “assoluto divieto” su tutto il territorio comunale di porre in essere atteggiamenti o comportamenti equivoci relativi alla prostituzione.
Una ordinanza che - spiegano dall’ente – “si è resa necessaria ed urgente a causa delle molteplici segnalazioni provenienti dai cittadini, particolarmente allarmati dal continuo proliferare della diffusione di questo esercizio, che oltre a generare condizioni pericolose dal punto di vista igienico-sanitario è motivo anche di episodi di contrasto e tensione sociale che influiscono pesantemente sulle normali condizioni di vivibilità dei luoghi interessati e dell’intero paese”. Ai trasgressori sarà applicata una sanzione amministrativa che va da un minimo di 300 ad un massimo di 500 euro.
Con un’altra ordinanza, poi, per tutelare maggiormente le zone dov’è più carente la fornitura dell’acqua potabile, il sindaco ha disposto il “divieto dell’utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi da quelli alimentari e igienico-sanitario”.
Le alte temperature di questi giorni che si protrarranno nel breve-medio termine, la siccità che si sta registrando su tutto il territorio ed il fatto che l’impianto dell’acquedotto del Comune, attraverso i suoi serbatoi funziona ma con livelli minimi, ha si è voluto garantire l’approvvigionamento per uso civile e domestico “vietando”, da subito, l’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete per l’irrigazione dei giardini, orti, cortili ecc., pere riempiere piscine, o comunque per impieghi diversi dagli usi alimentari ed igienico-sanitari. Chi violerà questi provvedimenti potrà vedersi applicare una multa che va da 25 a 500 euro.
Le forze dell’Ordine sono state già attivate per quanto attiene il controllo, la vigilanza e l’applicazione dell’osservanza delle ordinanze.